F1: le Mercedes si eliminano subito
Storico: Vince Verstappen, ha 18 anni

Impresa di Max Verstappen che ha conquistato il Gp di Spagna, quinto appuntamento del mondiale di Formula 1 sulla pista di Montmelo. È il più giovane vincitore di un Gp nella storia della F1.

Il giovane diciottenne (per la precisione 18 anni e 7 mesi) della Red Bull, appena promosso al posto di Daniil Kvyat, retrocesso alla Toro Rosso, ha approfittato del pasticcio Mercedes, ritirate al primo giro per il contatto Hamilton-Rosberg.

Si è dovuto accontentare del secondo posto Kimi Raikkonen che con la sua Ferrari è arrivato vicinissimo all’olandese ma non è riuscito a sorpassarlo. Terza l’altra Ferrari di Sebastian Vettel. Quarta posizione per Daniel Ricciardo, sfortunatissimo per una foratura mentre duellava per la terza posizione con Vettel. A seguire Valterri Bottas con la Williams-Mercedes e Carlos Sainz, sesto con la Toro Rosso. A punti anche Perez (Force India), Massa (Williams), Button (Mclaren-Honda) e Kvyat (Toro Rosso).

«Incredibile, è stata una grande gara, sono elettrizzato. Devo dire che il team mi ha dato un grande aiuto e non posso che ringraziarlo». Queste le prime parole di Verstappen dal podio del Gp di Spagna, «intervistato» dal tenore Placido Domingo. «Mio padre (Jos, pilota di F1 dal 1994 al 2003, mai una vittoria) è stato per me un’inspirazione fin da piccolo e mi ha aiutato molto», ha aggiunto l’olandese, che ha strappato a Sebastian Vettel il record di più giovane vincitore di un Gran Premio.

«Una manovra stupida, non è accettabile che due Mercedes vadano fuori subito così». È molto arrabbiato Nicky Lauda, presidente non esecutivo della Marcedes, che ha commentato a Sky l’incidente in curva 3 al primo giro del Gp di Spagna. «È più colpa di Lewis che ha attaccato. Pressione piloti? Sono pagati per vincere le corse, guidare in questo modo è stupido».

«La doppietta doveva essere un’altra...». Maurizio Arrivabene non può essere del tutto soddisfatto al termine del Gran Premio di Spagna che ha visto le due Ferrari al secondo e terzo posto con Raikkonen e Vettel. «Abbiamo visto le stesse debolezze notate ieri nelle curve lente, nonostante fossimo i più veloci non si riusciva a passare - si rammarica il team principal di Maranello -. Andiamo avanti, il campionato è lungo e bisogna concentrarsi non tanto sui podi ma sugli errori che si sono fatti e vedere di migliorarli». Arrivabene prova però a guardare il bicchiere mezzo pieno: «Oggi c’è più positività, preferisco essere la Ferrari che la Mercedes perché oggi quelli che si sono fermati sono loro».

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