Foppa, Bonetti: «Dateci una mano
Ma, sia chiaro, noi non scappiamo»

A 48 ore dal quarantotto mediatico che ha proiettato un grosso punto interrogativo sul futuro del Volley Bergamo Foppapedretti, in questa città quieta e pigra non si muove foglia.

«Le sole telefonate le ho ricevute da voi giornalisti» dice il presidente Luciano Bonetti, che poi aggiunge sorridendo: «Mi sa che, piuttosto che chiamarmi, si girano dall’altra parte». In compenso una bella «chiamata» gliel’hanno fatta le sue giocatrici. «Non ero al Palasport sabato sera, perché ogni tanto bisogna che faccia anche il nonno. Le ragazze sono state straordinarie. Hanno saputo risorgere regalandoci una serata da Foppapedretti: grintose, combattiv, bravissime anche sul piano tecnico. È stata una serata che mi ha ricordato le tante in cui la mia famiglia è stava vicina alla pallavolo».

Vicina, appunto. Oggi è più distante? «La sua domanda mi permette di mettere i puntini sulle i. Noi non stiamo scappando, questo deve essere chiaro per tutti. Da vent’anni stiamo garantendo a Bergamo una sopravvivenza della pallavolo ad alti livelli, in alcuni momenti altissimi, come dimostrano gli otto scudetti e i sette titoli europei per club. Però quella che voi chiamate la Grande Famiglia non se la sente più di andare avanti da sola e lo dice chiaramente. È un invito: qualcuno vuole affiancarci? Benissimo. Qualcuno vuole addirittura subentrarci? Bene, si faccia avanti. Se invece nessuno si farà avanti, ne trarremo le conseguenze. Ma, ribadisco con forza, noi non scap-pia-mo».

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