Intervista a Caldara, mister umiltà
«Atalanta, provo a dare il massimo»

Immaginatevi un ragazzo normale, con i capelli tagliati normali, che parla con la voce normale, che ha per hobby la lettura e non la playstation, che dedica la vittoria sul Napoli ai genitori.

Che aspetta la seconda gara per dedicarla alla fidanzata Giulia, che per un eventuale primo gol in A promette un mese senza le crespelle di mamma Laura. Immaginatevi un ragazzo con un fisico statuario che a sentirsi paragonare a Barzagli arrossisce e al possibile parallelo con Scirea diventa bordeaux: «Ma non scherzate…». Se diventerà un campione lo vedremo (il presidente Percassi ci mette la mano sul fuoco: è il suo pallino…), che già oggi sia una sorta di ragazzo ideale è nei fatti.

Raccogliere informazioni su di lei è un problema. Tutti a dire: «Caldara è anzitutto un ragazzo normale. Perbene». Si racconti. «Per esempio sono in camera con Petagna, lui mi prende in giro dicendomi sempre che sono troppo agitato, perché la mia tranquillità è nota a tutti. Io gli rispondo che a furia di tirargli calcioni in allenamento gli ho raddrizzato i piedi: adesso fa gol in serie A… Scherzo, sapevo che Petagna poteva esplodere…».

Lei lo sapeva? «Ci ho giocato contro diverse volte, l’anno scorso nell’Ascoli l’ho visto molto migliorato sul piano fisico, quest’anno il mister gli ha fatto fare il passo in più. Adesso lui è veloce pur nella sua struttura, sa difendere la palla, fa gol».

Cosa diventerà? «Credo non lo si possa dire di nessun giovane, dopo poche partita in A. Ma per esempio è chiaro che il più pronto è Kessie. Lo scorso anno quando mister Drago l’ha avanzato a centrocampo tutti a dirci: “Ma questo dove arriva?” Non lo sappiamo ancora, però ha una forza incredibile, prevale contro tutti».

E Caldara dove arriverà? «Comincio adesso, devo solo imparare e farmi trovare pronto. Quando l’Atalanta mi ha confermato mi sono detto: lavora per sfruttare tutte le occasioni che potranno capitare».

Lei non può dire altro: è appena diventato titolare... «Non ho pretese, provo solo a dare il massimo. Gioco in una squadra competitiva, ci sarà spazio per tutti. Con il Napoli abbiamo dimostrato che muovendoci da squadra possiamo creare problemi a chiunque in questo campionato. A Firenze ci dovremo confermare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA