Kurtic mette la Roma nel mirino
«Il mio futuro? Resterei a vita qui»

Finalmente si riavvicina il campionato. La tanto attesa partita con la Roma è alle porte e allo store atalantino in città è stato ospite il centrocampista Jasmin Kurtic, tra i più positivi nell’ultimo grande periodo di camponato prima dello stop per le Nazionali.

«Per il mister la pausa non è il massimo, i ragazzi arrivano un po’ più stanchi con le partite nelle gambe, ma siamo professionisti e dobbiamo adeguarci, mangiando sano e riposando il meglio possibile. La Roma è un avversario tosto che gioca bene e dobbiamo stare attenti come abbiamo fatto nelle ultime partite. Tutti sono forti, in tutti i reparti, noi lavoriamo bene di squadra come loro, visto che arrivano da risultati positivi e sono in un buon momento, li aspettiamo con la tensione giusta».

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Sfida d’Europa al Comunale domenica 20 novembre alle 15: in casa Atalanta sempre piedi ben inchiodati a terra, consapevoli dell’esperienza della passata stagione e di quanto successo nell’ultimo mese e mezzo, dalle stalle alle stelle in poche partite. «Non ci sono pensieri, viviamo allenamento per allenamento, partita per partita, non montiamoci la testa, il campionato è appena iniziato, pensiamo solo alla Roma. Tutti possono fare pensieri superiori, ma dobbiamo non averli noi quando scendiamo in campo, giocando al 100% e dando tutto per questa maglia, solo all’ultima giornata potremmo vedere dove siamo arrivati».

Il segreto dell’Atalanta è la duttilità di Kurtic, la sua libertà di movimento e quella di collaborare tra i reparti, sostengono gli addetti ai lavori: un avvio di stagione brillante condito anche da tre reti. «Sono passate solo 12 partite, tutto può evolversi anche in maniera negativa. Ho sempre pensato a lavorare per migliorare, adesso come tutta la squadra sto facendo bene e bisogna tenere questo passo. Non sono io il segreto, è il gruppo che ti fa vincere le partite, seguendo gli ordini del mister, lavorando senza sbagliare atteggiamenti con la tensione giusta. Il gol non fa male, è fondamentale che ci dia sempre tre punti, conta che la squadra stia bene e combattiamo per un obiettivo, per adesso la salvezza, poi penseremo ad altre cose. Non penso al mio futuro, se mi dovessero offrire un contratto a vita rimarrei a Bergamo, perchè qua mi hanno sempre voluto e voglio ringraziare con i fatti in campo».

Paradossalmente il classe 1989 è diventato uno dei più esperti di questa squadra, ma non chiamatelo «Nonno» di questa formazione, al massimo uno «Zio» giovane, capace di guidare i suoi compagni in erba, con un’esperienza alle spalle in Italia con Palermo, Sassuolo, Torino e Fiorentina.

«Il mister ha dato opportunità a ragazzi che sapevamo avere grande talento: stanno sfruttando la loro chance nel modo giusto, ma bisogna tenere questo passo, anche loro devono vivere alla giornata, perchè le cose cambiano in fretta».

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