La lezione di Zeman è sempre valida
Quel giorno a Seriate 25 anni fa

La coscienza di Zeman, per Eugenio Gualandris (per tutti Ennio), non è solo una canzone scritta da Antonello Venditti in onore dell’allenatore boemo. È una frase rimasta impressa nella memoria, un gesto di attenzione e di educazione civica.

Centro sportivo del campo Comunale di Seriate, primavera del lontano 1992, allenamento di rifinitura del Foggia dei miracoli, quello di Signori, Baiano e Rambaudi, che il giorno dopo verrà ripreso in extremis da una clamorosa tripletta del difensore Cornacchia (4-4 il risultato finale con remuntada dall’1-4). Zeman scende dal pullman dei pugliesi con la sigaretta in bocca e, dopo aver fatto i convenevoli del caso, ordina alla truppa al gran completo: «Ragazzi, prima cosa togliere ciabatte dalla borsa e metterle fuori dagli spogliatoi, così al rientro non si sporca inutilmente. Qui siamo ospiti, serve rispetto per la gente che lavora».

Da allora, il buon Ennio, ieri presidente-factotum del Seriate Ipa (a fianco dell’amico Vanni Benigna che oggi lo saluta dal cielo) e oggi custode del centro sportivo dato in gestione dal comune all’Aurora Seriate, ricorda con piacere un episodio che sembra appartenere a un altro calcio (e a un altro stile di comportamento).

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