La verità di Reja 40 giorni dopo
«Ho deciso io di non restare»

La strana verità (molto strana...) di Edy Reja arriva 40 giorni dopo l’addio. E 10 giorni dopo la presentazione del suo successore, Gian Piero Gasperini. La strana verità di Reja non è un’intervista ma tendenzialmente un monologo, maturato nel corso di una cena appositamente organizzata.

Reja è uscito allo scoperto e ha voluto incontrare i suoi interlocutori abituali di Zingonia. Nel corso di una cena ha bisbigliato le sue verità, dando un tono fortemente confidenziale a un racconto rigorosamente ufficiale. «È giusto dirvi che ho deciso io di non restare, molto tempo fa. Eravamo nei due mesi e mezzo senza vittorie, ho incontrato il presidente e gli detto, sereno, di sentirsi libero da ogni impegno con me, perché stavo soffrendo troppo per quella situazione difficile. E non mi era mai successo prima di sentirmi così male. Il presidente mi ha detto: “Mister, vada avanti”, dimostrandosi persona di grande spessore. In altre situazioni ti mandano via, e può essere legittimo. A Bergamo no, c’è serietà».

E aggiunge. «Poi dopo le due vittorie, quando abbiamo battuto il Milan, ho comunicato a Percassi che non sarei rimasto. “Presidente è una scelta mia - gli ho detto -, ormai qui ho chiuso un ciclo, io sono uomo che entra in corsa, aggiusta e rilancia. Obiettivo raggiunto, vi lascio la squadra pronta, c’è solo da fare il passo in più”. Ecco perché dico che è una decisione mia».

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