Atalanta a Liverpool, conto alla rovescia
Tutti i segreti di una trasferta storica

Saranno quasi 3.000 i tifosi nerazzurri che seguiranno l’Atalanta nel match di Europa League con l’Everton di giovedì 23 novembre.

Chi in charter con i voli organizzati dalla Ovet, chi con quelli della curva. Molti, moltissimi pare, con mezzi propri e seguendo anche itinerari bizzarri pur di essere giovedì sera a Goodison Park per la gara con l’Everton che potrebbe sancire il passaggio ai sedicesimi di Europa League per i Gasperini boys. Polverizzati in un amen i posti sul volo Orio-Liverpool di Blue Air, i tifosi nerazzurri hanno preso d’assalto quelli Ryanair per Manchester e Londra da Orio, Londra e Liverpool da Malpensa. Ma pare che ci sia anche qualcuno che si sia cimentato in combinazioni bizzarre pur di arrivare sulle rive del Mersey o tornare a casa, del tipo trasbordi a Weeze o ritorni da Edimburgo. Che per la cronaca dista 4 ore abbondanti da Liverpool.

Manchester è sicuramente la destinazione più apprezzata per chi non atterrerà al John Lennon Airport. Da qui in meno di un’ora di treno (la stazione è all’aeroporto) o autobus si arriva comodamente a Liverpool, rispettivamente a Lime Street e alla bus station, entrambe a pochi passi dal centro della città. Attenzione, a dispetto del nome, a Liverpool la Central Station non è quella centrale: per i collegamenti con altre città inglesi bisogna fare riferimento a Lime Street. Per chi invece atterrerà a Londra la strada è più lunghetta: il nostro consiglio è lo Stansted Express per la stazione di Liverpool street (è destino...) da qui la metropolitana per Euston da dove partono i treni per il Nordovest. La maggior parte arriva direttamente a Lime Street, qualcuno prevede il cambio a Crewe: tutti sono comunque carissimi, quindi scordatevi di acquistare il biglietto il giorno stesso, meglio farlo prima sul sito della National Rail.

Una volta a Liverpool, tutto dipende dal tempo a vostra disposizione. Se viaggiate in gruppo sui charter gli spostamenti saranno organizzati e contingentati. Se invece avete un giorno in più, le cose da fare non mancano. Siamo nella città dei Beatles e del calcio, casa sì del’Everton ma anche e soprattutto del Liverpool Fc: tra l’altro i due stadi sono distanti poco meno di un chilometro, separati da Stanley Park.

Se amate il calcio, una visita ad Anfield, casa dei Reds, è imperdibile: con 20 sterline potrete fare il tour completo, compreso il mitico tunnel con la targa «This is Anfield» e la visita nella mostruosa sala trofei. Consiglio, non perdetevela, e nemmeno il vicino Arkles Pub, una leggenda per chi ama il genere.

Piccolo inciso, fino al 2008 Liverpool era una delle città più depresse d’Inghilterra. Ora sta benino, ma non benissimo, nel senso che continua ad avere tassi di disoccupazione ben superiori alla (già non eccellente) media del Paese. Ma la decisione di farne la Capitale europea della Cultura per quell’anno ha rappresentato un punto di svolta. Al di là delle manifestazioni che l’hanno animata per quel periodo, il segno più tangibile resta la riqualificazione del centro, con la nascita di Liverpool One, un centro commerciale che di fatto è andato a saldare la zona vittoriana dedicata allo shopping a quella dei Docks, bellissima e che ospita diverse attrazioni: dal museo dedicato ai Beatles alla Tate Gallery, passando per il Pier Head (storico palazzo del commercio), il nuovissimo museo della città e quello dedicato alla schiavitù. Da qui partivano le navi verso gli Stati Uniti e arrivavano quelle degli emigranti irlandesi, componente fondamentale del tessuto sociale locale.

La polizia locale si sta già preparando all’invasione nerazzurra. In rete è apparso un documento (che alleghiamo) con alcune utili indicazioni, in primis le zone da frequentare, tutte in centro (sbagliare strada nella periferia di Liverpool può non essere una bellissima esperienza). Si tratta di Williamson Square ( vicino al centro commerciale St.John), Mathew Street (tra i centri commerciali Met Quarter e Liverpool One, a pochi passi dal mitico Cavern dove iniziarono a suonare i Beatles) e Concert Square, alle spalle della stazione di Liverpool Central. Sono tutte zone ricche di locali, ristoranti e pub. Il solo consiglio è di non esagerare, sia perché i buttafuori sono particolarmente decisi, sia perché l’Everton vieta l’ingresso ai tifosi in stato d’ebbrezza. Poi dentro lo stadio si vende birra a fiumi (almeno in campionato...) ma questo è un altro paio di maniche.

Goodison Park si trova a circa 7 chilometri a piedi ad Est del centro. Per arrivarci ci sono diverse opzioni, compreso farsela a piedi. La polizia ha dato come indicazioni le 16 per la partenza e Williamson Square come punto di ritrovo. Altrimenti si può arrivare in Taxi a circa 10 sterline o in bus: quello migliore è il 917 che parte da Lime Street di fronte al Marriot Hotel. Con 4 sterline vi fate andata e ritorno (si riparte da Walton Lane, a poche centinaia di metri da Goodison Park). Un’altra opzione è il treno da Liverpool central: se si scende a Sandhills ci sono i bus speciali per lo stadio, oppure se scegliete la fermata successiva di Kirkdale sono circa 10-15 minuti a piedi attraverso zone popolari.

A Goodison Park si annunciano controlli molto severi: il settore ospiti si chiama Bullens Road Stand, all’estremità di una delle due tribune principali. Tutte le bandiere saranno controllate e vietato l’ingresso ad aste e tamburi, per non parlare dei fumogeni, per i quali si rischia l’arresto e il processo per direttissima il giorno dopo. Nello stadio è inoltre proibito fumare. All’esterno non perdetevi la statua di Dixie Dean, leggenda locale e comunque fatevi un giro in un’atmosfera tra le più autentiche possibili: per gli amanti del calcio Liverpool è un’esperienza imperdibile.

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