Mancati test antidoping, il Coni lo esclude
Da Cividino niente Rio per Jamel Chatbi

Il Coni ha escluso Jamel Chatbi, l’atleta di Cividino di di Castelli Calepio diorigini marocchine: lo sportivo dei 3 mila siepi resta a casa.

Si riduce di un’unità, da 309 a 308, la spedizione italiana alle Olimpiadi di Rio: il Coni infatti - apprende l’Ansa in ambienti dell’atletica - ha appena escluso, per aver mancato tre controlli antidoping, l’azzurro di origine marocchina dei 3mila siepi Jamel Chatbi

Era stato il quinto posto sui 3000 siepi della kermesse continentale di Amsterdam a certificare a Jamel Chatbi la convocazione per Rio de Janeiro. Sarebbe stata la prima Olimpiade in carriera per la 32enne gazzella di Cividino di Castelli Calepio, a coronamento di un percorso simboleggiato dalle riviere che si troverà a affrontare: discesa, risalita, capacità di rimettersi in carreggiata.

Campione italiano in carica dei 3mila siepi, Chatbi deve dire addio al sogno olimpico prima ancora di cominciare. E pensare che solo cinque giorni fa sul suo profilo Twitter, il 32enne mezzafondista che da 20 anni vive in Italia, aveva pubblicato il documento che attestava il quinto controllo antidoping subito in soli 40 giorni.

Chatbi ha già avuto in passato problemi con il doping, quando ancora vestiva la casacca del suo paese natale, il Marocco. Qualificatosi per la finale dei 3000 siepi ai Mondiali del 2009 di Berlino, non prese il via perché trovato positivo all’antidoping: dalle provette erano emerse tracce di clenbuterolo, un anabolizzante. Squalificato per tre anni è rientrato in attività nel 2012 e dal 2013 difende i colori azzurri. L’anno scorso ha conquistato il terzo posto alla maratona di Roma.

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