Mercato chiuso, Atalanta competitiva
E Spinazzola? Resta a Bergamo

Organico competitivo, con più alternative in tutti i ruoli. Il mezzo dubbio a destra. Investiti 48,4 milioni, ma in due sessioni plusvalenze per 100. Altri 35 milioni per le infrastrutture.

Fortissimi per la salvezza; competitivi per un posto nelle prime dieci (se l’eurosogno non sarà un tappo); per ora ingiudicabili rispetto all’Europa League. Con Spinazzola che è rimasto, con più alternative in tutti i ruoli, con l’unico mezzo dubbio legato alla sostituzione di Conti. Aspettiamo la crescita di Hateboer e Castagne.

Il voto al mercato dell’Atalanta quest’anno più che mai dipende dai punti di vista. Cioè da una domanda che è «il» punto di partenza: quali sono gli obiettivi stagionali? Definiti questi, c’è la risposta. Basta la salvezza? Ci arriviamo di sicuro, con questo organico non è in discussione. A meno che non succeda un cataclisma nel gruppo. Si cerca un centroclassifica tranquillo, per dare un po’ di attenzione all’Europa? Obiettivo possibile, se non ci succedono i guai capitati un anno fa al Sassuolo (in pieno autunno nove giocatori fuori per infortuni vari).

Infine: si punta alla parte sinistra della classifica, quindi ai primi dieci posti? Se non giocheremo con la pancia piena, molto dipenderà dal rendimento dell’attacco. Perché il grande tema (l’incognita) di questa squadra è lì, nella prolificità dei centravanti. Se Petagna-Cornelius faranno 15 gol in A (in due) allora - non è un paradosso - Gasperini avrà avuto l’ennesimo straordinario merito (quel che tocca diventa oro...) che darà torto ai dubbi d’agosto (anche suoi). Se invece le perplessità sulla capacità dei centravanti di diventare bomber risulterà fondata, allora Gasp (come altri) avrà avuto ragione, ma per aver fallito la valorizzazione dei due davanti. Ovvio che nessuno si augura questa seconda via.

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