Ora si può dire: Atalanta salva al 100%
La partita più bella? - Video e sondaggio

Si può finalmente dire: l’Atalanta è aritmeticamente salva al 100%. Il Carpi ha perso contro la Juventus a Torino per 2-0 e non potrà dunque più concretizzarsi l’unica ipotesi - emiliani quartultimi con nerazzurri, Palermo e Udinese terzultimi - che avrebbe determinato la retrocessione dei bergamaschi per la classifica avulsa. Ipotesi, sia pure remotissima, evitata, così l’Atalanta potrà giocare a Napoli con l’animo serenissimo di chi ha centrato l’obiettivo minimo stagionale, ovvero la permanenza in serie A.

Ma quali sono state le tappe più belle del cammino nerazzurro? Un cammino - ricordiamo - continuamente sulle montagne russe a causa della clamorosa differenza tra rendimento interno (29 punti conquistati) ed esterno (appena 12) e dell’altrettanto incredibile blackout di 14 giornate senza una vittoria che aveva allarmato, tanto che l’Atalanta era piombata quasi a distanza di tiro dalla terzultima (il divario si era ridotto a un +4) e la panchina di Reja era diventata traballante. Due vittorie casalinghe consecutive contro Bologna e Milan hanno rilanciato Gomez e compagni e così tutto è bene quel che finisce bene. Anche se il ricordo di quell’Atalanta che si era arrampicata fino alla 7ª posizione, quasi in orbita Europa League, nel girone d’andata lascia un po’ l’amaro in bocca.

Ma, dicevamo, quali sono state le imprese da ricordare della stagione dei bergamaschi? Nel girone d’andata indubbiamente il 2-1 in rimonta centrato al Comunale alla 10ª giornata contro la Lazio e sotto la pioggia (17’ pt Biglia, 24’ st aut. Basta, 42’ st Gomez): la rete del «Papu» quasi allo scadere scatenò lo stadio, fu una grande emozione.

A San Siro contro il Milan, nella 12ª giornata, l’Atalanta non vinse, ma mai uno 0-0fu così bugiardo con i nerazzurri che, soprattutto nella ripresa, costruirono una serie impressionante di palle-gol, da non credere, anche se purtroppo non ne concretizzarono nessuna. Ma la superiorità sul piano del gioco dimostrata dai bergamaschi fu imbarazzante per il povero diavolo.

Non era la vera Roma, bensì una Rometta in crisi totale sul finire della gestione Garcia e reduce dal ko tennistico di Barcellona in Champions, però vincere - 14ª giornata - all’Olimpico per 2-0 (40’ pt Gomez, 37’ st Denis su rigore) è sempre tanta roba: è il risultato di maggior prestigio centrato nel 2015/16 dalla squadra di mister Reja e entra dunque di diritto nel novero delle prestazioni da ricordare.

Nel girone discendente, tra le tre gemme ci sono, in ordine temporale, l’1-1 interno (17’ pt autorete di Murillo, 25’ pt autorete di Toloi) - 20ª giornata - contro l’Inter nel periodo buio dei bergamaschi. Ma quella partita l’Atalanta la giocò molto bene e a salvare i milanesi furono i super interventi di un Handanovic paratutto.

Eccoci ad Atalanta-Milan 2-1 (5’ pt Luiz Adriano su rigore, 44’ pt Pinilla, 17’ st Gomez) della 31ª giornata, il match della definitiva liberazione: una seconda rimonta, come contro la Lazio, firmata da Pinilla con l’ennesima delle sue prodezze in rovesciata, e da Gomez ancora una volta in grande spolvero, capocannoniere nerazzurro stagionale con 7 reti.

Infine, Atalanta-Roma 3-3 (23’ pt Digne, 27’ pt Nainggolan, 33’ pt D’Alessandro, 37’ pt e 5’ st Borriello, 41’ st Totti) della 33ª giornata, la partita più elettrizzante e rocambolesca dell’annata con uno 0-2 che sembrava avesse ammazzato i nerazzurri, un recupero pazzesco con D’Alessandro e i primi due gol atalantini di Borriello e la beffa finale con l’acuto di Totti che era appena entrato.

Non è stata la più bella, ma sicuramente la più importante: ci riferiamo naturalmente ad Atalanta-Bologna 2-0 (26’ pt Gomez, 46’ pt Diamanti) della 30ª giornata, match che ha salvato probabilmente la panchina di Reja, ha cancellato l’incubo dell’infinita serie negativa e creato le premesse per la salvezza. Ora la salvezza è aritmetica e si può pensare all’Atalanta che verrà.

Marco Sanfilippo

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