Reja è già oltre i suoi 70 anni:
«Carpi da battere a tutti i costi»

Sabato Edy Reja compirà 70 anni. C’è il mondo che chiede di intervistarlo. E lui, serafico, annuncia (di striscio) che del suo genetliaco non ne parlerà proprio: «Ma cosa devo dire? No, è una questione privata, si festeggia con i propri cari.... Ma io non guardo mai indietro. Ho talmente tante cose davanti da fare...».

Mister, lei era molto arrabbiato dopo Firenze. «Mi ha dato molto fastidio non potermi giocare la partita. Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo in parità numerica. O anche solo andando all’intervallo sull’1-1, penso all’occasione di Maxi. O comunque sotto di un gol. A partita aperta... Perché vi assicuro che l’avevamo preparata bene... Mi rompe non aver avuto indicazioni da questa gara. Questo mi dà molto fastidio, perché era il confronto con una “grande”, volevo un paragone. Volevo capire a che punto siamo, dove siamo arrivati, cosa abbiamo fatto».

Scusi mister, questo è il tema dell’intervista. Dopo 7 gare, per la sosta. «Capisco... Beh, abbiamo fatto bene, 11 punti sono un buon bottino, l’abbiamo ottenuto con le pari grado, è figlio di buone prestazioni e soprattutto abbiamo divertito la gente. È la cosa che mi sta più a cuore...».

Quindi va bene così? «Andrà benissimo se alla ripresa daremo il 200% con il Carpi: per noi sarà una partita fondamentale, da vincere a tutti i costi. Se vinci quella, poi hai dei margini di sicurezza per le sfide alle grandi. Ë in quelle situazioni che fai bene. E arrivano i punti».

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