Sofia Goggia: «Io come l’Atalanta?
Ai bergamaschi non manca la grinta»

Sofia Goggia ha chiuso la stagione al terzo posto in classifica generale, con il record di 13 podi e il bronzo Mondiale in gigante ma il «ricordo più vivido resta il podio a Lake Louise» con «il rimpianto della medaglia di legno di discesa a Sant Moritz».

«Preferirei vincere la Coppa del Mondo oppure le Olimpiadi? Sogno un oro olimpico da quando ho sei anni - ammette la Goggia - e già ho dimostrato di poter vincere sulla pista di Pyeongchang ma anche la Coppa sarebbe fantastico. Non ci penso, ho ancora tanto da migliorare». Bergamasca doc, la Goggia paragona la propria stagione a quella dell’Atalanta: «Sarà merito dei casoncelli. Non seguo tanto il calcio ma solo felice per le loro gesta. Noi bergamaschi siamo dotati una tempra molto volitiva. Siamo fatti di coccio, siamo volenterosi, abbiamo grinta e quando ci poniamo un obiettivo facciamo di tutto per andarlo a prendere» «Non mi sento la nuova Compagnoni, i paragoni tra noi non possono essere fatti. Tomba e Compagnoni sono le icone dello sci, in più io ho fatto 13 podi, lei 44. Quindi volete paragonarmi ad una campionessa del genere? Mi sembra un po’ esagerato...».

Sofia Goggia, a margine della conferenza sul bilancio di fine stagione, predica calma nel confronto con la Compagnoni e preferisce il paragone con le atlete della propria generazione: «Io e la Brignone abbiamo un obiettivo in comune ma non un obiettivo comune. Ognuna cerca di raggiungerlo ma non lo possiamo fare insieme perché la gara non è a squadre ma individuale. Siamo ragazze che vivono insieme 7 mesi all’anno, è come essere in un grande famiglia in cui ogni tanto si litiga. Succede anche con i fratelli di sangue. Tra noi c’è una normale competizione ed è un traino per entrambe. Ma deve restare nei limiti perché ad aggiungere altri fattori può diventare nociva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA