Anni 50, per fermare la grandine
Bergamo spara razzi contro le nuvole

Da Storylab spunta una copertina de «La Domenica del Corriere» degli anni 50 in cui si vede il lancio di alcuni razzi in cielo per interrompere le grandinate nella Bergamasca.

La foto pubblicata su Storylab ha attirato subito l’attenzione dei nostri lettori. Una copertina del popolare settimanale italiano (chiuso nel 1989) «La Domenica del Corriere» del 1950 mostra un disegno in cui si vedono alcune persone che sparano dei razzi verso un cielo minaccioso. «Nel bergamasco – è scritto nella didascalia – per proteggere le vigne e i frutteti dalla grandine che ogni anno provoca gravi danni, sono state sparate con successo, all’avvicinarsi di un minaccioso temporale, varie serie di razzi che, scoppiando a grande altezza, hanno interrotto la grandinata e sconvolto la formazione temporalesca che si è sminuzzata e dispersa; cosicchè le piantagioni sono state salve».

Tra i lettori di Storylab che hanno commentato lafoto c’è chi racconta di aver sentito, qualche decennio fa, queste esplosioni «nella zona tra Valtesse, Ponteranica e Sorisole all’avvicinarsi di minacciosi temporali estivi». I razzi antigrandine sono una delle tecnologie studiate per tentare di salvare i raccolti dalle grandinate: i primi esperimenti risalgono alla fine dell’800. Successivamente sono apparsi anche i cannoni antigrandine per frantumare la grandine attraverso le onde d’urto. L’utilizzo di questi dispositivi negli anni ha acceso il dibattito tra i sostenitori del funzionamento e gli scettici.

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