«Negro di m...» all'avversario
18enne fuori per 10 giornate

Non ha pace il mondo del calcio in quello che è diventato il problema dell'ultimo mese, le tematiche della discriminazione territoriale e del razzismo. Anche in provincia di Bergamo c'è da segnalare un episodio poco edificante, che vede coinvolto uno juniores del Clusone

Non sembra avere pace il mondo del calcio in quello che è diventato il problema dell'ultimo mese, le tematiche della discriminazione territoriale e del razzismo. Anche in provincia di Bergamo c'è da segnalare un episodio poco edificante, che vede coinvolto uno juniores del Clusone, M.S., quasi 18enne, impegnato nel campionato Juniores Regionale B girone D.

Dopo la sfida in trasferta contro la Pontirolese, il giocatore del Clusone è stato squalificato per dieci turni per “per aver pronunciato frase offensiva e discriminatoria, per motivo del colore della pelle di un calciatore avversario. art. 11 c. 2º”, come riportato nel comunicato della Figc lombarda del 17 ottobre. M.S. ha reagito dopo un duro intervento di un giocatore di colore, in un momento concitato, quando diventa più difficile controllarsi, a qualsiasi età, figuriamoci per uno juniores.

Questa linea difensiva si va però a scontrare con la frase detta: “negro di m….”, che ha avuto come conseguenza l'espulsione del giocatore e la seguente decisione del giudice sportivo. A nome della società ha parlato il presidente Valter Pianezzi, che chiede però rispetto verso un ragazzo perbene che ha avuto un momento di “sbandamento” e che in passato non ha mai creato problemi.

“Il gesto è da condannare, ma non dobbiamo criminalizzarlo. E' una squalifica esagerata per un ragazzo della sua età che si è pentito e ha chiesto scusa, ma è stata applicata la nuova direttiva arrivata dal Coni e gli è stata data la squalifica minima, motivo per il quale non si può fare ricorso. Una cosa del genere dà fastidio a una società che inculca nella testa dei suoi ragazzi principi e regole precise, ma nessuna caccia alle streghe: tuteleremo il ragazzo e se ci sarà bisogno anche la società”.

S. M.

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