Cucciolata
o sterilizzazione?

Siete indecisi sulla sterilizzazione? Ecco cosa comporta gestire una cucciolata.

Cari lettori, trattiamo oggi il tema della sterilizzazione della femmina, un argomento sempre in voga e fonte ancora oggi di parecchi dubbi da parte di molti che non hanno ancora deciso o che percepiscono questa pratica come una sorta di «forzatura» nei confronti della propria amica con la coda.

Vorrei però affrontare l’argomento senza fare leva sui pro e i contro della cosa, che rimane ovviamente di competenza del Veterinario, ma analizzando cosa può comportare gestire responsabilmente una cucciolata. Parliamo ovviamente di cani meticci, ma l’argomento è valido anche per i soggetti di razza (si escludono ovviamente coloro che allevano o che si appoggiano per l’evenienza ad un bravo allevatore).

Innanzitutto avere una cucciolata comporta dei costi notevoli. Durante la gestazione sarà quantomeno consigliabile un’ecografia, al momento del parto potrebbe esserci bisogno dell’assistenza di un veterinario, che poi dovrà visitare, «chippare» (è obbligatorio, lo ricordiamo), e preferibilmente vaccinare e sverminare tutti i cuccioli, che potrebbero essere anche sette o otto... A queste voci si devono aggiungere le spese per il cibo degli stessi dai trenta giorni circa (momento in cui inizia lo svezzamento), fino al compimento minimo del secondo mese di età; da quel momento infatti è possibile dare i cuccioli ai nuovi proprietari. Prima è sconsigliatissimo, oltre che vietato dalla legge.

Bisogna poi badare al benessere psicofisico dei piccoli, occupandosi quotidianamente di aspetti quali il peso, la pulizia del luogo in cui vivono, la loro prima socializzazione con ciò che li circonda, che deve essere costante e il più possibile positiva. Sbaglia chi pensa che tenere esclusivamente i cuccioli «al sicuro» nel garage o in cantina sia sufficiente: poco o nessun contatto con il mondo (sia esso rappresentato anche soltanto dalla vostra casa) nella prima fase di vita, significa poter potenzialmente sviluppare paure difficili poi da risolvere, quali quella dei rumori o delle persone.

Rimane la questione non indifferente del trovare dei buoni «padroncini» per i vostri batuffoli. Certamente internet e i social network vi possono dare un buon aiuto, ma ciò vi mette nella condizione di poter dare il cucciolo al primo che passa. Troppe volte mi sono imbattuto in situazioni in cui si prende il cane con una leggerezza fuori dal comune con la scusa del «ma sì, proviamo, tanto non costa niente», salvo poi letteralmente disfarsi del loro amico alla minima difficoltà, spesso rispedendolo al mittente con veri e propri «ricatti morali» (se non lo riprendi tu, lo porto in canile e similari). Va quindi quantomeno conosciuto il futuro adottante e, credetemi, chiedere un piccolo contributo per le spese sostenute ed il tempo dedicato, vi può aiutare a scremare la lista dai tanti amici dei cani «improvvisati».

Questi sono mediamente gli impegni a cui un proprietario scrupoloso e responsabile va incontro nel caso in cui la propria cagnolina, più o meno volontariamente, si presterà ad una gravidanza: sicuri di non valutare ancora l’ipotesi della sterilizzazione?

Paolo Bosatra

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