Impariamo ad ottenere
l’attenzione del cane

Imparare ad ottenere l’attenzione del proprio cane è una delle cose più semplici ed importanti da fare, ma nello stesso tempo anche una delle più «ignorate» da parte di tantissimi proprietari.

Capita spessissimo infatti di imbattersi in situazioni in cui si vede il malcapitato bipede sgolarsi nel tentativo (vano) di ottenere un minimo di considerazione da parte del quattrozampe, che nonostante gli inviti spesso conditi con promesse di questa o quella leccornia in cambio, o peggio con ogni sorta di colorita minaccia, va avanti imperterrito a farsi gli affaracci suoi.

E pensare che basterebbe fermarsi un attimo e fare una piccolissima riflessione: i cani, come tutti sappiamo, non parlano la nostra lingua, ma «funzionano» tramite il magico meccanismo dello stimolo-risposta e del rinforzo positivo, che non necessariamente deve essere una ricompensa diretta sotto forma di cibo. È sufficiente anche associare, ad esempio, il rumore della portiera della nostra vettura (stimolo) con il fatto che poi ci vede, magari dopo un’intera giornata (risposta), e ci facciamo vicendevolmente le feste (rinforzo positivo).

Ecco spiegato il motivo per cui il nostro amico a quattro zampe conosce a menadito e addirittura anticipa tante delle piccole cose che si ripetono con regolarità nella nostra quotidianità, quindi perchè non sfruttare tutto ciò a nostro vantaggio?Possiamo farlo mediante un facilissimo esercizio: innanzitutto dimentichiamoci durante l’esecuzione dello stesso il nome del nostro cane. In questo frangente il suo nome sarà «Guarda!».

Prendiamo tanti piccolissimi bocconi, grandi poco più di una briciola, sfioriamo il suo naso con la mano (e il bocconcino tra e dita) e portiamola all’altezza dei nostri occhi, sinceriamoci che l’amico peloso abbia seguito con interesse la procedura, incrociamo gli sguardi per un secondo, pronunciamo la parola «guarda!» e prontamente porgiamogli il premio. Ripetiamo la sequenza più volte, ma soltanto per cinque minuti al giorno, aumentando man mano il livello di difficoltà ambientale: dapprima in casa, poi in giardino e così via, fino ad arrivare a proporglielo magari anche al parco. Guardarvi su richiesta e concedervi qualche secondo di attenzione, diventerà così per lui una piacevole abitudine.

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