I clienti la chiamavano «la zia»
Arrestata spacciatrice seriale di 43 anni

È stata arrestata su ordinanza di custodia cautelare in carcere per spaccio continuato di sostanze stupefacenti una donna 43enne, già precedentemente arrestata dai carabinieri della Compagnia di Treviglio lo scorso febbraio.

Si tratta di una donna di origini marocchine che è era trovata a Brembate con un etto di hashish nascosto nel reggiseno, nonché con tre banconote false. In quella circostanza la 43enne venne condannata dal Tribunale di Bergamo ad un anno e quattro mesi di reclusione, con il beneficio comunque della sospensione condizionale della pena.

Dopo quell’arresto in flagranza di reato, sono partiti gli approfondimenti del caso riuscendo così a ricostruire la fitta rete di spaccio «su piazza» messa in piedi dalla magrebina in prevalenza a Treviglio, ma anche nei territori di Dalmine, Caravaggio, Calvenzano e Fornovo San Giovanni. Nota come la «zia» da molti degli acquirenti di droga, tutti italiani e di estrazioni sociali diverse, i militari hanno ricostruito complessivamente centinaia di episodi di spaccio tra dicembre 2016 e gennaio 2017.

Si tratta di cessioni di hashish e cocaina che avvenivano su richiesta in prevalenza telefonica da parte degli acquirenti che, sovente, incontravano la loro fornitrice anche all’interno di bar e di sale giochi, oltre che ovviamente in strada. Attraverso una certosina attività investigativa dei carabinieri di Treviglio, sono stati raccolti nuovi elementi di colpevolezza a carico della donna, al punto tale da far emettere a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del gip del Tribunale di Bergamo.

Rintracciata sabato 25 marzo, la donna è stata così arrestata e trasferita in carcere a Bergamo, dove nei prossimi giorni sarà sottoposta ad interrogatorio di garanzia da parte del giudice.

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