Non solo cinghiali, ci sono i procioni
Piano di abbattimento sull’Adda

Rilanciata la «guerra» ai procioni nel Parco Adda Nord. Questi animali, conosciuti anche come orsetti lavatori, sono originari del Nord America e sono stati avvistati nel Parco per la prima volta all’inizio degli anni Duemila. Da allora si sono riprodotti fino a superare i cento esemplari ed è scattato l’allarme.

I procioni, infatti, sono classificati fra le specie pericolose a causa delle loro pessime abitudini. Sterminano il pollame, attaccano i cuccioli di altre specie, danneggiano le coltivazioni e sono anche un potenziale vettore di un virus della rabbia, di maggiore virulenza rispetto a quello veicolato dalla volpe. Tutte buone ragioni, secondo la Regione e il Parco, per pianificarne l’eradicazione «totale».

Un primo accordo tra i due enti era già stato sottoscritto nel 2014 ed aveva durata triennale. Veniva prevista la cattura degli orsetti lavoratori, attraverso l’installazione di trappole dello stesso tipo usato per le nutrie: con lo sportello alzato e in fondo un’esca; non appena l’animale prende l’esca, lo sportello si chiude alle sue spalle. In questi anni i procioni hanno proliferato sulle due sponde dell’Adda fra Fara, Cassano, Vaprio e Canonica, spingendosi a volte nelle campagne fino a Ciserano.

Nei giorni scorsi Palazzo Lombardia ha approvato un nuovo accordo di collaborazione con il Parco Adda Nord per portare a termine l’obiettivo di azzeramento della presenza degli orsetti lavatori nell’area. L’accordo ha validità fino al 31 dicembre 2019. Per garantire efficacia all’intero piano le attività di eradicazione avviate operativamente nel 2016 dovranno protrarsi per ulteriori quattro anni, fino a tutto il 2020. Accanto ci sarà la fase di monitoraggio per valutare l’efficacia. Il nuovo protocollo prevede azioni per un costo di 60 mila euro, 15 mila dei quali finanziati dal Parco e il resto dalla Regione.

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