Ragazzo di 21 anni morto travolto in A4
Il titolare del locale: «Ho sentito un boato»

Parla il titolare della discoteca Bolgia dove nella notte tra sabato e domenica era diretto Jhonny Lacasella, il 21enne morto dopo essere stato travolto da un’auto in A4. Il giovane ha scavalcato la recinzione ed è entrato in autostrada a piedi.

Sabato sera aveva raggiunto la discoteca Bolgia di Osio Sopra assieme a un gruppetto di amici e coetanei, tutti del Milanese. Poi però, nel giro di pochi minuti, gli amici lo avevano perso di vista. All’1,30 un’auto che sfrecciava sulla quarta corsia della vicina autostrada A4, confinante con la discoteca, lo ha falciato: Jhonny Lacasella è morto sul colpo, per l’impatto – violentissimo – con una Mercedes Ml condotta da S. B., un cinquantunenne rimasto sotto choc. Il giovane aveva soltanto 21 anni e abitava a Sesto San Giovanni.

«Sono molto turbato per quello che è accaduto. Non riesco a darmi una spiegazione. Davvero un dramma». È ancora sotto choc Tonino Vecchi, il proprietario del Bolgia di Osio Sotto. All’1,30 della notte tra sabato e domenica si trovava all’ingresso del locale, quando ha sentito il botto dello schianto: «È stato un botto molto forte e mi ha fatto subito pensare male. Per noi quell’ora è praticamente l’inizio della serata, visto che apriamo a mezzanotte. C’era un certo viavai. Di gente che aveva scavalcato la recinzione non ne abbiamo vista, ma abbiamo ovviamente fornito alla polizia stradale le immagini delle nostre telecamere esterne».

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Vecchi ha subito chiamato il 112: «Ho riferito dell’incidente e, nonostante fosse pericoloso, con alcuni uomini della vigilanza del locale siamo entrati in autostrada, passando per il cancello riservato al personale dell’autogrill. So che non si dovrebbe fare, ma in quel momento avevamo la priorità di voler soccorrere chi era stato investito. Non ho osato avvicinarmi, ma non potevamo sapere se fosse o meno ancora vivo: per questo con le torce degli smartphone gli addetti alla vigilanza hanno segnalato alle auto che sfrecciavano, davvero a velocità sostenuta anche se il traffico non era intenso, la presenza del giovane a terra. Pian piano così si sono fermati tutti ed è stato evitato un ulteriore investimento».

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