Romano, furto nel negozio dell’ex pugile
Brutta sorpresa per i ladri: in 8 vanno ko

Quando sono entrati nel suo negozio per rubare, molto probabilmente non sapevano con chi avevano a che fare. Perché dietro il bancone, nel negozio di articoli sportivi di Romano, c’è lui, Enio Cometti, ex campione dei mediomassimi. A 65 anni, è ancora in ottima forma.

Quando hanno provocato e irriso quell’uomo di 65 anni, invitandolo a farsi sotto, tra l’altro dopo avergli rubato in negozio, mai avrebbero pensato di avere a che fare con Enio Cometti, ex pugile professionista dei mediomassimi, campione italiano alla fine degli Anni Settanta.

Basta questo per immaginarsi com’è andata a finire martedì mattina: al tappeto, sui duri binari destinati allo scambio dei treni alla stazione di Romano, è finito il ragazzo provocatore. Si è beccato due sinistri diretti al volto e uno al corpo, che lo hanno fatto sobbalzare e andare ko. Solo allora gli altri sette amici hanno capito che sfidare quell’uomo era impresa improbabile, almeno individualmente. Unica soluzione, unire le forze e insieme aggredire l’ex pugile, così come hanno fatto, senza prevedere che anche in questo caso sarebbe andata male.

Enio Cometti non ha gettato la spugna affrontando invece i componenti del gruppo e mettendoli all’angolo. Sembrava finita, ma uno degli otto si è ripresentato con altri tre giovani. «Stavo sistemando alcune cose in magazzino – prosegue Cometti –, quando sono rientrato in negozio ho capito che la situazione si stava ripetendo, così ho fatto uscire i quattro ragazzi». Uno di loro si era però impossessato di una scatola di scarpe sportive di marca. Cometti viene avvisato da un passante e si dirige verso la stazione, dove il gruppetto di ragazzi era stato segnalato nel frattempo. Arrivato ai binari che portano a Milano, riconosce il gruppo. «Uno del gruppo mi ha detto di farmi avanti se avevo coraggio. Ho attraversato i binari e l’ho affrontato, poi è finita come è finita». Enio Cometti non ha denunciato il fatto ai carabinieri e nei suoi confronti non è stata sporta querela. «Arrivare a questo punto è assurdo – ammette Cometti – , ma la situazione mi ha indotto ad agire una prima volta e a difendermi la seconda. Un brutto episodio, sul quale meditare».

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