Aeroporto, Colognola soddisfatta
«Le nuove rotte erano necessarie»

L’Associazione «Colognola per il suo futuro» esprime soddisfazione per la proposta avanzata dal sindaco Giorgio Gori,

«In merito alla revisione e diversificazione delle rotte. Il fatto che la Commissione aeroportuale abbia recepito tale proposta è per l’associazione un atto da sempre ritenuto necessario, dal momento che la legge impone di adottare le misure atte a ridurre il numero delle persone esposte all’inquinamento acustico superiore ai 60 decibel. È oltretutto inammissibile che un aeroporto con un traffico così intenso convogli quasi tutti i decolli su un’unica rotta: quella che dal 2009 attraversa in pieno Colognola, sorvolando a bassa quota ben 5 scuole ed arrecando pesantissimi danni alla qualità di vita dei suoi abitanti» scrive l’associazione.

«In contrasto con quanto previsto dal Psa e dal Via del 2003, che aveva autorizzato lo sviluppo a condizione che gravasse sui territori meno antropizzati, escludendo Colognola dalle aree interferite, il fatto che oggi, invece, la maggioranza dei cittadini esposti al rumore (parliamo di migliaia di persone!) sia concentrata unicamente nel nostro quartiere residenziale, costituisce una violazione ed una discriminazione inaccettabile, contro la quale abbiamo sempre lottato, anche intraprendendo azioni legali, quali i due ricorsi al Tar di Brescia ed al Consiglio di Stato, le cui sentenze hanno annullato la zonizzazione acustica aeroportuale del 2010, che aveva illegittimamente declassato Colognola a “zona di rispetto aeroportuale”».

«Non possiamo quindi che apprezzare le iniziative poste in atto dal Sindaco Gori, in linea con gli impegni assunti a tutela dei nostri diritti e con i criteri di giustizia ed equanimità. Ci auguriamo che le verifiche di Arpa e la validazione di Enav vengano attuate con tempestività e che con altrettanta tempestività sia effettuata la nuova sperimentazione per porre rimedio all’attuale situazione, illegittima e ingiustamente discriminante. Come sempre, non vogliamo calpestare i diritti altrui, ma chiediamo che anche i nostri siano riconosciuti e rispettati» concludono i rappresentanti dell’associazione.

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