Allarme medici di famiglia
«23 in pensione ma solo 4 sostituti»

Ricambio insufficiente tra i professionisti. Fimmg: in Lombardia soltanto 100 posti per la specialità L’Ats: già chiesto l’aumento dei pazienti pro-capite.

Sta entrando nel vivo il nuovo modello di presa in carico dei malati cronici istituito dalla Regione, che nella Bergamasca vede una percentuale di adesione dei medici di base, riuniti in cooperative per proporsi come «gestori», che supera il 50%, in controtendenza rispetto al resto del territorio lombardo: un modello che vorrebbe, nell’intenzione del legislatore, anche dare ai medici di medicina generale un ruolo «cardine» nella nuova gestione dei malati. «Ma, al di là che l’adesione c’è ed è un fatto assai positivo, in realtà un problema c’è : i medici di medicina generale stanno diminuendo troppo. E si rischia, con la progressiva uscita dalla professione di un elevato numero di medici nel giro di pochi anni, che questo modello fallisca, se non si pone rimedio all’emorragia di professionisti – evidenzia Giorgio Marinoni, segretario provinciale Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale – .

Per esempio, quest’anno, su 600 medici di base in servizio ne andranno in pensione 23 in tutto il territorio orobico, a quanto ci risulta l’Ats potrà stipulare contratti al massimo per 4, 5 nuovi ingressi. L’anno prossimo ad andare in pensione saranno quasi 50. E se si considera che per poter essere abilitati come medici di medicina generale è necessario seguire un corso di specializzazione, che per tutta la Lombardia ha in totale 100 posti per altrettante borse di studio, è evidente che in brevissimo tempo il numero dei medici in attività nella Bergamasca, e in tutta la Lombardia, non potrà coprire l’assistenza di tutti i cittadini che ne hanno diritto. Di più: già non lo copre».

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