Bocciati (di nuovo) gli autobus low cost
Flixbus: «Leggi nuove una volta al mese»

«Un brutto giorno per chi si era impegnato a difendere la concorrenza. Il Parlamento non confermi questo nuovo attacco».

Così Flixbus Italia in una nota commenta l’ok ad un emendamento alla manovra che ostacola l’attività della società tedesca, che opera con un modello di business basato sull’associazione temporanea d’impresa appoggiandosi a compagnie di autobus locali, ed essendo quindi proprietaria solo della piattaforma web e non degli autobus che trasportano i passeggeri. Flixbus sta riscuotendo parecchio successo anche a Bergamo, una delle piazze su cui la compagnia punta molto grazie alla connessione con l’aeroporto di Orio al Serio. Le connessioni attualmente attive con 24 città italiane offrono un’opzione di viaggio valida sia per chi vola da Orio e desidera raggiungere in autobus l’aeroporto sia per chi atterra a Orio e vuole proseguire il viaggio a costi accessibili.

L’emendamento, scrive la società «ripristina, parola per parola, la norma anti-FlixBus approvata nel Milleproroghe. Norma che proprio il Governo aveva cancellato, anche a seguito di pareri netti e contrari di Antitrust e ART.

«Non conta rispettare le regole, creare posti di lavoro, offrire un servizio di qualità» ha commentato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia. «Siamo esterrefatti nel constatare che in questo paese si continuano a cambiare le leggi a colpi di emendamenti una volta al mese. Se ci fosse davvero la volontà di garantire la certezza del diritto si dovrebbe affrontare la questione una volta per tutte, ricorrendo a norme stabili o riforme di sistema organiche, come avviene nel resto d’Europa. Ora l’aula del Parlamento non confermi questo nuovo attacco alla libera concorrenza».

“Chiediamo a Matteo Renzi di interessarsi alla questione e aprire il PD all’innovazione per non trovarsi ad applicare normative uniche in Europa per conservatorismo, che penalizzano soprattutto i più giovani e le fasce più deboli» aggiunge Incondi. «Oggi è un brutto giorno per chi si era impegnato a difendere la concorrenza, per l’Antitrust, per le migliaia di firmatari della petizione salva-FlixBus, per i milioni di passeggeri che hanno scelto di viaggiare con noi».

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