Borgo Palazzo, rinascono i negozi sfitti
Porte aperte ad arte e artigianato

A meno di due settimane dalla presentazione del nuovo logo del Distretto Urbano del Commercio, segno grafico che ne sancisce ufficialmente l’allargamento ai borghi e a Città Alta, il DUC lancia il suo nuovo sito internet, archiviando definitivamente l’esperienza del vecchio modello di Bergamo Centro, e l’iniziativa Open Doors, uno dei primi progetti messi in campo dal Distretto dopo l’allargamento del proprio perimetro.

Per quello che riguarda il progetto Open Doors, parte oggi la fase pilota dell’iniziativa, fase che verrà sviluppata in Borgo Palazzo, un’area urbana prossima al centro cittadino e che in questi ultimi anni è stata caratterizzata da un progressivo aumento delle serrate commerciali in un tessuto ancora composto in grandissima parte da negozi di vicinato e di quartiere.

Si inizia da due spazi commerciali sfitti del Borgo che resteranno aperti fino al 14 febbraio grazie a un filo conduttore ben preciso, un tema individuato in «Percorsi d’arte e artigianato»: il primo spazio sarà quello dell’ex Salvi Oro, che ospiterà creazioni delle ditte Emikeramos di Valbrembo e Lorenzi che creeranno un percorso tra ceramiche e sculture (orari di apertura: da lunedì a sabato, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19); il secondo spazio sarà quello dell’ex Vitamin Store, ripensato e riqualificato grazie al lavoro dell’intagliatore e scultore di Brembilla Mario Colasante, a Davide Aresi, creativo del legno di Brignano Gera d’Adda, e agli scatti della fotografa Anastasija Yeremoska (orari di apertura: da lunedì a sabato, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19).

«Open doors - spiega il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - ovvero “porte aperte”, rappresenta un atto concreto che punta alla riqualificazione della città e delle sue aree urbane. Tra gli obiettivi principali del Distretto Urbano del Commercio vi è infatti il tema della sicurezza cittadina: la presenza di esercizi commerciali è sinonimo di servizi ai cittadini e allo stesso tempo anche di presidio del territorio. Il tema della sicurezza cittadina deve quindi essere una priorità, ed in questo senso le vie della nostra città saranno tanto più sicure quanto più caratterizzate da attività commerciali aperte al pubblico. Inoltre la riqualificazione dei quartieri è un elemento in grado di incidere sul valore economico degli immobili: maggiore è il numero delle attività commerciali aperte, maggiore sarà l’impatto positivo nei diversi quartieri di appartenenza. L’obiettivo è proseguire in questo senso con questo modello progettuale, costruendo percorsi tematici che portino, anche se per breve tempo, ad alzare le serrande dei negozi sfitti di Bergamo».

«Abbiamo presentato un progetto che Ascom Confcommercio Bergamo ha iniziato a pensare alcuni mesi or sono, quando il preoccupante fenomeno dei negozi sfitti, iniziava ad essere tangibile. Grazie alla disponibilità di Aler e di un privato possiamo ora partire con il primo passo. Il modello si può naturalmente riproporre in tutti i quartieri cittadini, dal centro alle periferie, con l’obiettivo di rivitalizzare la città, occupare negozi sfitti e creare occupazione» commenta Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne di Ascom.

«Un plauso va ai giovani imprenditori che lavoreranno negli spazi messi loro a disposizione. La chiusura di un’attività storica sappiamo che non porterà nel breve all’apertura di un’analoga realtà, ma siamo fortemente convinti che con un lavoro di squadra e un dialogo sincero e costruttivo tra le istituzioni e le associazioni di categoria, si possano ottenere buoni risultati. Se ci addentriamo in riflessioni di natura immobiliare, ci rendiamo conto che molto spesso gli spazi commerciali rimangono sfitti o perché inadeguati dal punto di vista strutturale (manca l’offerta per esempio perché di metratura troppo piccola) oppure per il fenomeno del caro affitti (o costo d’acquisto) che ne determina una non sostenibilità. Teniamo altresì presente che la pressione fiscale è particolarmente elevata e penalizza anche i proprietari di immobili che si vedono costretti a sborsare quattrini per il pagamento di Imu, Tasi e imposta sui redditi. La terza riflessione riguarda le merceologie che possono partire all’interno dei centri storici o dei quartieri semiperiferici. Il progetto pilota che abbiamo presentato oggi va nella direzione di vivacizzare il tessuto economico cittadino, ma poi occorre metterci d’accordo e cercare di lavorare sulle leve, dagli aiuti per l’affitto agli incentivi per i lavori di ristrutturazione». conclude Lazzari.

Parallelamente a Open Doors arriva in Borgo Palazzo anche Artilab, Artigiani del Tempo. Un’iniziativa simile, ovvero che mira a riaprire spazi dismessi, e che ha condotto alla creazione di un vero e proprio laboratorio di idee, di contenuti, corsi, laboratori, incontri e tanto altro all’interno dell’ex banca UBI di via Borgo Palazzo 93, spazio che verrà inaugurato il 16 gennaio alle ore 15 e resterà aperto per circa 6 mesi. Il progetto è promosso dai giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo e sostenuto da Confartigianato Bergamo con l’importante contributo della banca credito cooperativo di Bergamo e Valli. Lo spazio di Artilab sarà interamente restaurato dal gruppo dei giovani artigiani con un progetto esperienziale nel quale andranno ad inserirsi una serie di sperimentazioni tecnologiche di grande interesse.

Arriva contestualmente anche il nuovo sito web www.ducbergamo.com: un portale con tutte le attività del Distretto, gli eventi, i progetti realizzati e in corso di realizzazione, i contatti di coloro che compongono tutti gli organi del distretto. Il sito riprende il tema e le stilizzazioni presenti nel logo, unendo in un unico portale le caratteristiche e le offerte commerciali delle 4 aree di cui si compone il distretto, Città Alta, il Centro cittadino, Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo, oltre 1200 attività commerciali.

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