Roghi dolosi in provincia di Bergamo
Solo per 1 su 10 si trova il colpevole

Nella Bergamasca 330 incendi dal 2004 al 2015. L’anno peggiore è stato il 2012 con 74 episodi. In 7 anni sono 33 le persone segnalate per questo reato.

Le fiamme sono tornate puntuali, ancora una volta al ponte del Costone, domenica attorno alle 14. Portando con sé l’enigma: chi le ha appiccate? Una domanda ciclica, finora con poche risposte. Lo testimoniano anche i numeri: tantissimi gli incendi, pochi i presunti piromani bloccati. Le cifre, intanto, segnalano la provincia di Bergamo come una delle più colpite. Secondo l’Istat, che ha messo in fila i dati delle forze dell’ordine giunti al ministero dell’Interno, dal 2004 al 2015 si sono registrati nella nostra provincia 330 incendi boschivi: il 2012 è stato l’anno più drammatico, con 74 roghi, un picco che in quei dodici mesi mise la provincia di Bergamo al primo posto in Lombardia per incidenza del fenomeno. Un’annata fortunatamente eccezionale, perché quei numeri non sono stati raggiunti né prima né dopo; tra i periodi più critici, i 43 incendi del 2011, altro annus horribilis per la terra orobica, i 32 del 2005, i 30 del 2008. Negli ultimi anni – l’istituto di statistica non ha ancora diffuso le cifre del 2016 – il trend s’è rifatto in crescita, ma comunque senza valori eccessivamente alti: 8 incendi nel 2011, 15 nel 2014, 23 nel 2015.

La provincia orobica registra il dato maggiore (o migliore, dal punto di vista investigativo) della Lombardia: in sette anni, sono state 33 le persone segnalate, arrestate o denunciate per incendio boschivo. Alcune insospettabili: per un incendio sul monte Cimiero, nei pressi di Clusone, scoppiato a marzo 2015 (cinquanta ettari in fumo), ha recentemente patteggiato un giovanissimo, incensurato all’epoca dei fatti.

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