Con la crisi torna il prestito su pegno
Senza lavoro con figli: «È l’unica strada»

Con la crisi torna a crescere il numero di chi si rivolge al prestito in cambio di un pegno. C’è chi arrotonda la pensione e per chi invece è l’unica strada dopo aver perso il lavoro.

Il posto di lavoro se ne è andato, con la crisi, tre anni fa. E, con il suo, pure quello del marito. Così per Laura, di Torre Boldone, 45 anni e due figli adolescenti, è cominciato il lungo tunnel. «Uno stillicidio – dice – di bollette da pagare, scadenze, necessità. Ogni tanto sembra di non avere più neppure la forza di andare avanti». Malgrado le difficoltà, rimane però salda, fra i genitori, la determinazione a non scaricare sui ragazzi il peso di un cruccio così grande. «È dura – racconta Laura –. Quello che entra in casa è poco. Al Monte di Pietà Laura ha portato un bracciale in oro e brillanti: regalo di nozze. «Non si può capire, se non si prova - osserva -, come sia tutto sommato semplice staccarsi da ricordi quando a premere c’è il bisogno di tutti i giorni». È solo una delle storie di chi si rivolge al Monte dei Pegni. Si lasciano in deposito oro e preziosi in cambio di liquidità: 1.900 le polizze concesse a Bergamo. Le richieste sono in aumento dell’1,7%, crescono anche gli importi medi per pratica: da 732 euro a 874.

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