Con la nuova legge nella Bergamasca
più di 36mila giovani neocittadini italiani

Cittadinanza italiana: un diritto, un’opportunità, un obiettivo, un desiderio. La nuova legge in discussione sulla cittadinanza modificherà profondamente la situazione attuale che vede la concessione del titolo in tempi molto lunghi e con eccessiva discrezionalità da parte di questure e prefetture, come ha sottolineato la parlamentare Marilena Fabbri, relatrice della proposta di legge, ora in discussione al Senato dopo l’approvazione ad ottobre da parte della Camera.

Fabbri ha illustrato le novità della proposta destinata a bambini nati in Italia o arrivati entro il 12° anno di età, che abbiano frequentato cinque anni di scuola, secondo il principio dello jus soli e jus culturae. La richiesta della cittadinanza deve essere presentata da un genitore che sia in possesso di un permesso di soggiorno regolare.

Nella Bergamasca sono oltre 36mila i minori stranieri di 18 anni, oltre 4.400 in città come hanno chiarito Maria Carla Marchesi, assessore all’integrazione del Comune, e Perlita Serra, consigliera con delega alle Politiche per l’Integrazione della Provincia.

Se ne è parlato nell’incontro «Io cittadino». Alessandro Rosina, professore di demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha evidenziato l’importanza di occuparsi del fenomeno: «Lo dicono i numeri: sono oltre un milione i minori stranieri, che nel 2050 diventeranno 2,5 milioni, uno su quattro ragazzi sarà straniero, uno su tre in Lombardia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA