Dal Mascheroni alla Scozia
Simone, è il miglior studente dell’anno

Promosso con il massimo dei voti al liceo scientifico cittadino, con la passione per il teatro, ora studia chimica in una prestigiosa Università scozzese. «Sono grato al sistema scolastico italiano che mi ha dato una marcia in più, ma per proseguire con la carriera accademica a malincuore bisogna andare oltre confine».

Guai a chiamarlo secchione, perché nonostante la media di voti altissima e il prestigioso riconoscimento di «Miglior studente dell’anno» in un’esclusiva università scozzese, non si sente di corrispondere allo stereotipo del ragazzo tutto studio e libri. Ciuffo viola tra i capelli, una personalità creativa e la passione per il teatro, Simone Gallarati, classe 1995, di Bergamo è un piccolo genio. E un piccolo - anzi - grande chimico. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Scientifico Mascheroni con il massimo dei voti «cum laude», è volato in Scozia dove ora studia chimica ed è stato selezionato dall’ impianto scientifico nazionale di sincrotrone del Regno Unito per un’ esperienza lavorativa di un anno.

«Al Liceo avevo tutti dieci in pagella - racconta -, ma credo che la lode sia stato un riconoscimento in più che i professori hanno voluto darmi per l’ intero percorso di studi e per l’ impegno dimostrato». Lui che per tutta la vita ha sognato di fare il chimico, al primo esame della vita, quello della maturità, ha stupito tutti portando all’ orale un argomento letterario: «Il teatro è l’altra mia grande passione - continua - ho frequentato per tanti anni una scuola di recitazione e così per la tesina ho deciso di concentrarmi su tre opere teatrali». Ma ancor prima di arrivare alla maturità, il 22enne di Bergamo sapeva già quale sarebbe stato il percorso universitario: «Fin da piccolo ho sempre saputo che avrei studiato chimica, così quando è stato il momento di scegliere l’ università, con l’ appoggio della mia famiglia ho raccolto informazioni sul Regno Unito. Una mia insegnante bergamasca che lavora a Dublino mi ha aiutato in questo percorso e, nel corso dell’ estate precedente, ho anche visitato le varie università, tra Londra, Scozia e Irlanda dl Nord. Ho presentato cinque domande di ammissione ad altrettante università. E sono stato richiamato proprio dalla mia prima scelta». Il riferimento è alla University of Saint Andrews: «Ora ho concluso il terzo anno - racconta ancora il ragazzo - e per il futuro ho deciso di concentrarmi sulla chimica dei materiali, è per così dire la parte fisica della chimica».

Proprio per quest’ anno appena concluso Simone Gallarati ha ricevuto un importante riconoscimento: è stato premiato come miglior studente del suo corso grazie alla media dei voti che sfiora il massimo, 19 su 20: «Al quarto anno - prosegue - l’ università dà la possibilità di scegliere se continuare con lo studio tra lezioni e laboratori, oppure inserirsi in quello che in Scozia si chiama external placement, un anno di lavoro in cui si viene inseriti in un’azienda». Il ragazzo ha indicato ed è stato selezionato dalla Diamond Light Source, un impianto con acceleratore di particelle simile al Cern di Ginevra: «Una strumentazione che, come una sorta di microscopio, permette di studiare la materia in laboratorio - spiega lo studente ricordando che è l’ unico centro del genere del Regno Unito - il mio lavoro si inserirà in un progetto di ricerca, studieremo le nanoparticelle dei catalizzatori per poterle sintetizzare». Un’ esperienza unica che proietta il chimico verso il futuro: «Voglio rimanere nel mondo universitario, voglio insegnare e fare ricerca. La passione per l’ insegnamento in qualche modo è legata al teatro, che in questo periodo ho dovuto accantonare». Ma non ne ha dimenticato i valori: «Come studente di teatro ho imparato a lavorare su me stesso e sulla credibilità, mentre come chimico ho appreso l’ analisi del dettaglio e l’ attenzione all’ interdisciplinarità».

E nonostante la lontananza da Bergamo, non dimentica nemmeno la scuola da cui è nato l’amore per la chimica: «Ci tengo a dire che mi sono diplomato al Mascheroni, mi ritengo fortunato ad aver seguito questo liceo in Italia. È stata un’ esperienza bellissima che mi ha permesso di arrivare all’ università preparatissimo. In un sistema scolastico, come quello del Regno Unito in cui si tende a specializzarsi molto fin dalle scuole superiori, io mi sono presentato con un bagaglio culturale ricco che va dalla storia all’ arte, fino al latino».Una marcia in più rispetto ai colleghi anglosassoni: «La scuola italiana mi ha permesso di acquisire un metodo di studio che ora mi consente di approcciare qualsiasi materia, quindi ho una grande stima e grande senso di riconoscenza verso il nostro sistema scolastico. Ma per chi vuole fare carriera nella ricerca e nell’ insegnamento universitario, le opportunità, devo dire a malincuore, sono oltreconfine».

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