Espulso dall’Italia imam kosovaro
Predicava «odio» in radio e sul web

L’uomo viveva a Olgiate Molgora (Lc) ma lavorava in provincia di Bergamo. Respinto dalla Germania perché coinvolto in attività radicali.

I carabinieri di Lecco e il ROS hanno eseguito un decreto di espulsione per ragioni di Sicurezza Nazionale nei confronti del kosovaro Idriz Iderizovic, 39enne, in passato imam presso un centro culturale islamico nel lecchese ma da giugno con un lavoro stabile neklla nostra provincia attraverso una cooperativa milanese. Dalle indagini sono emersi i suoi collegamenti con predicatori che esprimono posizioni esplicitamente integraliste ed ultraradicali.

Idrizovic effettuava frequenti collegamenti all’emittente radiofonica kosovara «Radio Bambus», che trasmette in bassa frequenza solo nella zona del villaggio di Restelica Gora (Kosovo) e nel resto del mondo via web. In tali circostanze, leggeva, traduceva e commentava passi del Corano, nonchè si intratteneva in dibattiti con persone che intervenivano in diretta attraverso Skype o Viber. Dall’attività di collaborazione tra il ROS e la Polizia tedesca è emerso che Irizovic ha intrattenuto relazioni con la comunità islamica kosovara presente in Germania, a Dortmund.

Dall’attività di collaborazione tra il Ros e la polizia tedesca è anche emerso che Idrizovic ha intrattenuto relazioni con la comunità islamica kosovara presente in Germania, a Dortmund. Per questo tra l’8 e il 15 dicembre 2016 ha effettuato un viaggio in Germania, dove ha incontrato diversi connazionali e frequentato più centri culturali islamici e moschee a Dortmund ed Hagen. Proprio in relazione alla sua frequentazione della comunità tedesca, il kosovaro aveva richiesto il rilascio della carta di soggiorno in modo da poter lasciare l’Italia e trasferirsi in Germania per ricoprire l’incarico di imam presso un centro culturale nella città di Dortmund: le autorità tedesche però nel luglio di quest’anno lo hanno respinto al suo arrivo all’aeroporto di Colonia, notificandogli un provvedimento di divieto di ingresso nel loro territorio della durata di 4 anni, in quanto considerato “predicatore d’odio” salafita, coinvolto nella radicalizzazione di “combattenti stranieri” per lo Stato Islamico. Sposato con una sua connazionale con cinque figli, Idrizovic era giunto in Italia nel 2008 con i propri familiari e fino a giugno di quest’anno aveva una stabile attività lavorativa in provincia di Bergamo, come dipendente di una società cooperativa di Milano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA