G7, oggi giornata conclusiva
Corteo in città bassa - Foto

Giornata conclusiva a Bergamo per il G7 dell’Agricoltura che si sta sviluppando in 14 incontri bilaterali tra i ministri e i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Giappone, Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Unione Europea e Fao.

Nella prima giornata il segretario americano ha incontrato anche il direttore generale della Fao, Graziano Da Silva, mentre il Commissario Hogan ha avuto un incontro con il ministro canadese Macaulay. Sul fronte italiano, il ministro Martina nell’ambito del G7 ha in programma tre incontri bilaterali: con il ministro canadese, Lawrence Macaulay, il francese Stephane Travert, e il tedesco, Christian Schmidt. Al termine dei lavori è stata proclamata la Carta di Bergamo, un documento che impegna i grandi della Terra a una serie di misure a tutela di un’agricoltura sana, sostenibile, e rispettosa dei diritti umani.

In parallelo domenica è stata anche la giornata della manifestazione alternativa al G7 con un corteo alle 14 che sfilato per il centro di Bergamo per poi raggiungere lo spazio Edonè. Circa trecento persone hanno sfilato nelle vie centrali di Bergamo al grido di «Globalizziamo la lotta, globalizziamo la solidarietà». Presenti quasi tutte le sigle dell’area di sinistra della «Rete bergamasca per l’alternativa al G7» che ha organizzato un social forum all’Edoné. Nessun problema di sicurezza: centinaia di uomini delle forze dell’ordine hanno presidiato le vie del centro fin dal primo pomeriggio.

I «grandi» in Città Alta, l’«alternativa» in quella bassa. Non solo come location, anche come metafora: perché è «dal basso», «dalla base», che vuole partire la riflessione della «Rete bergamasca per l’alternativa al G7», che sabato ha iniziato la sua due giorni di iniziative di risposta al vertice dei big. All’Edoné, tra banchetti di aziende agricole e bandiere dei movimenti, la mattinata s’è aperta con un’assemblea plenaria, seguita nel pomeriggio dai tavoli tematici: «Questi due giorni sono solo l’inizio di un percorso, a Bergamo e in Italia, con intenti e reti comuni – ha esordito Roberta Maltempi, coordinatrice della Rete bergamasca -. In questi mesi si sono realizzate sinergie tra realtà anche molto diverse tra loro, a partire dalla critica comune all’agro-business». Al centro della riflessione alternativa c’è la «sovranità alimentare, l’autodeterminazione dei popoli a decidere le proprie politiche agricole e alimentari. L’alternativa è possibile e praticabile». Una novantina le associazioni che hanno aderito alla mobilitazione, un centinaio le persone da fuori Bergamo giunte già ieri al «contro-vertice».

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