Gioco d’azzardo: bruciati 1.8 miliardi
Palafrizzoni colpisce anche i gratta e vinci

Bergamo gioca sempre di più, qualcosa come un miliardo e 812 milioni 680 mila euro nel 2015, e il rischio che ci si giochi il lavoro e la famiglia cresce in proporzione. Un motivo più che valido per metterci un freno e dotare il capoluogo di un «Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito».

Chiodo fisso del mandato targato Giorgio Gori, è stato approvato giovedì 26 maggio dalla Giunta e il 6 giugno verrà esaminato in Consiglio. Intende limitare gli orari di accesso a slot e vlt e pure - novità - scommesse, gratta e vinci e lotterie istantanee. Perché l’azzardo è un gioco ma non uno scherzo, lo dicono i numeri: nel 2015 ha fatto spendere ai bergamaschi 1.812.680.000 euro, pari a una spesa per famiglia di 3.928 euro l’anno. Il che, considerando che la media statistica delle famiglie orobiche è di 2,4 componenti, si traduce in 1.637 euro «bruciati» in un anno da ogni persona, neonati compresi.

Il regolamento approvato dalla Giunta comprende anche i gratta e vinci: non si potranno vendere per sei ore al giorno, in tre diverse fasce. «Ci siamo accorti che sono in vendita praticamente ovunque». Supermercati, bar, tabaccherie: 2.113 punti nella nostra provincia: 1,93 ogni mille abitanti, 2,73 ogni mille contribuenti e 7,94 ogni mille pensionati, «una densità superiore alla media regionale e nazionale», aggiungono dal Comune che scommette (pardon) sul regolamento salva reddito e salva famiglie, contro l’azzardo.

Cosa succederà quindi a Bergamo? Che «in tre fasce orarie, quelle tradizionalmente dedicate alle relazioni interpersonali e familiari - spiega il sindaco Giorgio Gori -, sale vlt e scommesse saranno chiuse e apparecchi da gioco spenti, e le schedine delle varie lotterie istantanee non si potranno vendere dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21 che tra l’altro è l’orario in cui, tra aperitivi e cene, l’uso di alcol porta a un gioco più sfrenato». Ciò per i punti entro un raggio di 500 metri dai luoghi sensibili.

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