I «furbetti» della targa straniera
Fiamme Gialle: al volante evasori totali

La Guardia di Finanza: in crescita i veicoli presi all’estero guidati da italiani. Spesso sono nullatenenti al volante: se registrati in Paesi extraCee c’è il sequestro.

Uno girava con una Range Rover Sport, un altro con una Chrysler. E uno, ancora, con una Mercedes Classe S. Tutti bolidi con una caratteristica: la targa straniera. Ma, al volante, un italiano. Il fenomeno dei nostri connazionali che immatricolano auto di grossa cilindrata all’estero, con l’obiettivo di evadere le tasse, è in crescita a Bergamo e provincia. Lo testimonia la Guardia di finanza, che dall’inizio dell’anno ha già fermato quattro bergamaschi, mentre tre erano stati intercettati nel 2016, in particolare dai militari della compagnia di Orio al Serio.

Chi guida auto immatricolate in Paesi non comunitari, come la Svizzera, rischia il sequestro del mezzo, qualora venisse accertato il dolo dell’evasione. Se la targa invece è comunitaria – come romena, bulgara o lituana – il rischio è di tipo amministrativo: può essere chiesto il pagamento dell’Iva al 22% e del dazio doganale, un ulteriore 10%. Spesso – rilevano dalla Guardia di Finanza – dietro l’«evasione della targa» ci sono evasori fiscali totali. Ovvero gente che non ha dichiarato un solo centesimo al fisco.

In tutto lo scorso anno le fiamme gialle ne hanno intercettati e denunciati 106, mentre ulteriori 12 sono stati indagati perché evasori «paratotali», per aver dichiarato meno della metà di quanto realmente imponibile.

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