Il New York Times ricorda Capovilla
«Chiamò il Papa e fu discorso della luna»

«In Capovilla, Roncalli ha trovato molto più che un segretario: un figlio spirituale, un esecutore letterario, un confidente». Sono le parole scelte dal New York Times per ricordare il cardinale Loris Capovilla, scomparso all’età di 100 anni.

Nella tarda serata di giovedì il più prestigioso quotidiano statunitense, uno dei più importanti al mondo, ha pubblicato un lungo articolo dedicato al custode della memoria di Papa Giovanni XXXIII. William Grimes, autore del pezzo, ha ripercorso tutta la vita di Capovilla dall’incontro con l’allora cardinale Angelo Giuseppe Roncalli nel 1953 fino agli ultimi anni trascorsi a Camaitino senza dimenticare l’elevazione al cardinalato e i tanti libri scritti, indispensabili per tramandare il pensiero del santo pontefice. Il giornalista ha voluto sottolineare soprattutto il rapporto fraterno e la vicinanza spirituale tra Capovilla e il Papa attraverso alcune significative citazioni. La più toccante è la frase pronunciata da Giovanni XXIII sul letto di morte: «Abbiamo lavorato e servito la Chiesa senza attardarci a raccattare e rilanciare i ciottoli della strada che talvolta ingombravano il cammino. Tu hai sopportato i miei difetti, io i tuoi. Saremo sempre amici, abbiamo molti amici. Anzi, vedrai, ne avremo di più,. Ti proteggerò dal cielo».

Non poteva mancare il racconto di alcuni momenti salienti del Concilio Vaticano II e quell’invito rivolto da Capovilla al Papa da cui è nato lo storico “discorso della luna”. «Il Concilio si è aperto nell’ottobre del 1962 – si legge nell’articolo – e al termine della giornata di apertura padre Capovilla ha suggerito a Papa Giovanni di salutare la folla in piazza San Pietro, circa 500 mila persone. Con quel discorso ha sfoderato un colpo da maestro di pubbliche relazioni. In parole povere, il Papa ha espresso le sue speranze per il Concilio e ha concluso il suo saluto con le parole divenute presto celebri: «Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa».

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