Il Pd lombardo verso le Regionali
«Gori? È una delle varie opzioni»

Il Pd lombardo si è riunito nella mattinata di sabato 27 maggio al Pirellone per discutere del suo ruolo in vista delle prossime scadenze politiche.

A partire dalle elezioni Regionali che si terranno entro la primavera del 2018, se non prima, vista l’ ipotesi di un abbinamento con eventuali elezioni Politiche anticipate in autunno caldeggiato dal governatore leghista Roberto Maroni. «Noi siamo per una coalizione di centrosinistra ampia e aperta ai movimenti civici», ha detto il segretario lombardo del Pd interpellato a margine dell’incontro su come si arriverà a individuare il candidato alternativo a Maroni, fra cui è emerso con insistenza in questi giorni il nome del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

«Per i nomi abbiamo l’imbarazzo della scelta - ha risposto Alfieri -. Gori sta facendo bene il sindaco, Maurizio Martina sta facendo bene il ministro, ci sono poi consiglieri regionali, amministratori cresciuti dentro il partito, personalità di centrosinistra fuori dal Pd che possono competere». Ma ci saranno le primarie o un’investitura diretta? «Le primarie restano la strada maestra - ha detto Alfieri -. Ma in caso di anticipo delle elezioni, sceglieremo le modalità con la massima investitura possibile del candidato». All’incontro al Pirellone è intervenuto anche Lorenzo Guerini, dirigente nazionale del Pd, lombardo, secondo il quale sul tema delle Regionali «decideranno gli organismi regionali. Ci sono in campo nomi autorevoli - ha risposto ai giornalisti l’ex vicesegretario di Renzi -, è positivo che si possa scegliere tra varie opzioni. Gori è una di queste, la sua buona amministrazione è riconosciuta anche fuori dalla sua città»

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