In Città Alta 50 alloggi comunali sfitti
Palafrizzoni: «Diamoli agli studenti»

Palafrizzoni, con il coinvolgimento dell’Università, pensa a un nuovo progetto sociale per rilanciare gli alloggi di sua proprietà nel centro storico. Sono in totale 25 (ma il numero raddoppia se si considerano quelli attualmente inagibili, comunque per la maggior parte destinati a breve a un intervento di riqualificazione a carico di Aler) le unità immobiliari di Città Alta rimaste sfitte nonostante la disponibilità di assegnazione garantita da Palafrizzoni.

Così, su due piedi, forse nessuno rinuncerebbe all’opportunità di vivere, a canone moderato, in alcuni dei luoghi più belli di Città Alta. Eppure da via Solata a via Gombito, da via Porta Dipinta a piazzetta San Pancrazio, alcune delle case popolari che fanno parte del patrimonio Erp comunale (Edilizia residenziale pubblica) sono da tempo desolatamente vuote. Ora Palafrizzoni, con il coinvolgimento dell’Università, pensa a un nuovo progetto sociale per rilanciarle. Sono in totale 25 (ma il numero raddoppia se si considerano quelli attualmente inagibili, comunque per la maggior parte destinati a breve a un intervento di riqualificazione a carico di Aler) le unità immobiliari di Città Alta rimaste sfitte nonostante la disponibilità di assegnazione garantita da Palafrizzoni.

«Abbiamo sviluppato una proposta - anticipa l’assessore all’Edilizia privata Francesco Valesini - che punta a svincolare una parte di questi appartamenti dall’Erp e dalle sue normative, per metterli a disposizione di altri progetti, comunque di tipo sociale, come quello studiato insieme all’Università e legato alla residenza universitaria. Gli studenti rappresentano una tipologia di inquilini che, con ogni probabilità, potrebbe essere interessata a queste unità abitative». Circa la metà, una dozzina quindi, le case popolari che Palafrizzoni e l’Università puntano a mettere a disposizione degli studenti: prima però servirà il via libera dal Pirellone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA