La «buona scuola» arranca
Bergamo, 1400 insegnanti con riserva

Inglima: «In provincia la situazione non è critica, salvo che per il sostegno. A giorni la decisione del Tar».

Il commento più comune, trasversale alle categorie che vivono la scuola, è «non s’era mai visto». Mai visto che a fine novembre si debba ancora essere alle prese con l’assenza della maestra, del professore di matematica o di scienze. Si lamentano le famiglie, i presidi, gli insegnanti che spesso devono accogliere nelle loro classi gruppetti di studenti «scoperti», i docenti del potenziamento, che devono fare da tappabuchi. La scuola bergamasca si avvia alla pausa natalizia con un bilancio dell’avvio di anno scolastico fatto di molti chiaroscuri.

«La provincia di Bergamo – dice Salvo Inglima, segretario generale di Cisl Scuola - non ha le situazioni di criticità emerse in altri territori. Anche se l’anno scolastico ha visto ad oggi un valzer di supplenze ,che non hanno permesso di garantire la continuità didattica, la situazione è sotto controllo. Le criticità si rilevano sui posti di sostegno (perché le graduatorie sono esaurite), dove il posto è ricoperto da docenti senza titolo per il ruolo».

«Anche a Bergamo attendiamo l’esito dei ricorsi e si potrebbe verificare che centinaia e centinaia di docenti inseriti con riserva nelle Gae ( graduatoria ad esaurimento ) potrebbero , in virtù di una eventuale pronuncia sfavorevole, ritrovarsi fuori graduatoria e quindi costretti a rinunciare alla supplenza. Nella sostanza – continua Inglima - la nostra provincia si conferma una provincia di transito ma, per fortuna, con un numero di docenti che comunque riescono a colmare le gravi criticità emerse in altri territori».

La situazione della scuola anche a Bergamo è il risultato del mix tra le varie fasi delle assunzioni dello scorso anno in associazione con il piano straordinario di mobilità e le migliaia di rientri al Sud (con le assegnazioni provvisorie) dei docenti che avevano avuto un posto.

I presidi stanno facendo di tutto per sistemare le classi in attesa della nomina annuale, attingono alle graduatorie d’istituto (ormai pressoché vuote) e dalle “mad” (le messe da disposizione), cioè i laureati che si offrono alle scuole e che però spesso vivono in altre regioni e non rispondono. «Tutta l’Italia è messa male. Ci sono scuole che si rivolgono agli atenei in cerca di laureandi. Succede anche perché le 50 mila assunzioni del potenziamento 2015 hanno collocato i docenti un po’ a caso. Risultato: le scuole non trovano le specializzazioni che servono e loro fanno i supplenti».

Lo scenario della «confusione 2016/17» non è completo. «A giorni – conclude Inglima –il Tar del Lazio stabilirà se molti degli inserimenti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento dei maestri diplomati prima del 2001, moltissimi dei quali immessi in ruolo, saranno confermati. A Bergamo sono 1405 (473 nella scuola per l’infanzia, 649 alla primaria e 283 tra secondaria di primo e secondo grado). Se la camera di consiglio dovesse essere sfavorevole sarebbe un disastro a cascata».

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