La famiglia de L’Eco ricorda Spada
E Rezzara, fondatore del nostro giornale

Don Andrea Spada, storico direttore de L’Eco di Bergamo, è stato ricordato nella mattinata di martedì 1° dicembre con una Santa Messa concelebrata nella parrocchia delle Grazie da mons. Arturo Bellini, presidente della Fondazione Andrea Spada, insieme a mons. Lucio Carminati, don Lino Lazzari, don Stefano Ravasio e mons. Valentino Ottolini, parroco delle Grazie.

Come tutti gli anni, la «famiglia» de L’Eco di Bergamo si è riunita: dal direttore Giorgio Gandola e l’amministratore delegato Massimo Cincera a tanti giornalisti, tipografi, amministratori e dipendenti Sesaab che hanno lavorato negli anni al giornale, ma anche personalità cittadine, come l’ex sindaco Franco Tentorio o politici come Giambattista Bonfanti e Giancarlo Borra.

Ricordandone la figura nell’omelia, mons. Bellini ha sottolineato la capacità di discernimento di Spada che gli permise di condurre il giornale in tempi storici difficili e di conciliare con successo la doppia vocazione di sacerdote e di giornalista. Alla Messa ha partecipato anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, venuto anche a salutare Giuseppe Panozzo, sindaco di Chiuppano, paese natale di Niccolò Rezzara, fondatore de L’Eco di Bergamo e del Piccolo Credito Bergamasco.

L’Eco di Bergamo, infatti, per ricordare il fondatore nel 135° anno del giornale, ha lanciato una sottoscrizione pubblica per acquistare la casa natale di Rezzara , da donare poi al Comune di Chiuppano perché ne faccia un centro civico. Alla raccolta hanno dato già il via la Fondazione Credito Bergamasco con il presidente Angelo Piazzoli, il giornale stesso e numerosi privati.

Si può contribuire con una donazione anche piccola sulla piattaforma Kendoo . La riconoscenza per l’iniziativa è stata testimoniata dal sindaco di Chiuppano, mentre Angelo Piazzoli ha ricordato la nascita del Piccolo Credito a favore di contadini e operai e il direttore de L’Eco di Bergamo Giorgio Gandola le umili origini del quotidiano, il primo maggio del 1880. Da allora si è dipanata una lunga storia a fianco del territorio, della quale Andrea Spada è stato, con cinquant’anni di direzione, uno degli artefici e protagonisti.

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