La secchiata d’acqua ha funzionato
Scoperto gene responsabile della Sla

L’Ice Bucket Challenge ha funzionato. Il fenomeno virale del secchio d’acqua versato sulla testa che imperversava due anni fa ha portato risultato molto concreti.

La ALS Association è riuscita a finanziare gli studi che hanno permesso di individuare un nuovo gene responsabile della slerosi laterale amiotrofica. La notizia è stata annunciata dalla stessa associazione lunedì, dopo la pubblicazione della ricerca sulla rivista scientifica Nature Genetics. Come ricorderete, l’Ice Bucket Challenge è stata il tormentone dell’estate 2014: una secchiata a catena per invitare tutti a donare fondi alla ricerca contro la Sla. Anche a Bergamo tantissime persone hanno partecipato alla «sfida»: tra loro il sindaco Giorgio Gori, i dirigenti dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e il presidente Sesaab Lucio Cassia.

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/la-secchiata-gelata-a-carlo-nicora_1006843_44/

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/lice-bucket-challenge-del-presidente-antonio-percassi_1007143_44/

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/la-secchiata-a-don-sandro-sesana-per-don-roberto-pennati_1006840_44/

L’analisi genetica su più di 13mila persone ha rilevato che le anomalie del NEK1, il gene che contribuisce al rifornimento energetico dei neuroni e alla riparazione del Dna, sono correlate al rischio di contrarre la Sla. Di conseguenza, capire meglio il suo funzionamento potrebbe portare allo sviluppo di terapie più efficaci per combattere la malattia. Oltre ad aver finanziato la ricerca, l’Italia ha contribuito al progetto con due studi scientifici pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Genetics. Gli articoli, firmati dai ricercatori dell’Istituto AuxologicoVincenzo Silani e Nicola Ticozzi, confermano il ruolo trainante della ricerca italiana nella lotta alla Sla. «È stata la collaborazione tra scienziati a livello globale – resa possibile dalla Ice Bucket Challenge – a portare a questa importante scoperta», ha detto con un comunicato John Landers della University of Massachusetts, uno dei ricercatori principali dello studio. «È un ottimo esempio di come si possano ottenere successi unendo gli sforzi di così tante persone, che si impegnano tutte a trovare la causa della SLA. Questo tipo di studi collaborativi stanno diventando sempre di più la direzione verso cui va il settore».Scoperto gene responsabile della Sla

© RIPRODUZIONE RISERVATA