«L’azienda non rispetta gli accordi»
Poste, un mese di sciopero straordinari

Sciopero degli straordinari dal 26 aprile al 25 maggio negli uffici postali di tutta la Lombardia. L’hanno proclamato Cisl Poste, Sailp Confsal, Failp Cisal e Ugl Com.ni, contro la decisione dell’azienda di non rispettare gli accordi faticosamente raggiunti col sindacato.

«Venerdì 1° aprile era convocata la riunione fra sindacati ed azienda prima dell’avvio il 4 aprile della riorganizzazione del recapito con consegne a giorni alterni nelle province di Bergamo e Pavia, per poi estendersi successivamente in tutta la Lombardia – spiega Giuseppe Marinaccio, responsabile Cisl Poste Lombardia - . In questa occasione l’azienda avrebbe dovuto fornire i dati certi del fabbisogno del personale e delle conseguenti eccedenze nei Centri di Recapito della lombardia, gli orari di uscita dei portalettere e delle linee logistiche dei trasporti, il numero e la tipologia dei mezzi in dotazione per la distribuzione della corrispondenza. Ma soprattutto, nel rispetto di quanto previsto dall’accordo nazionale del 29.09.2015, il piano di interventi e investimenti relativi alle infrastrutture attualmente non idonee e non a norma, le dotazioni degli strumenti e dei mezzi lavoro».

L’azienda si è presentata venerdì 1° aprile, nell’ultima data utile prima dell’avvio nelle province di Bergamo e Pavia previsto per lunedì 4 aprile, senza nulla di tutto questo. «Una scorrettezza inaudita ed incomprensibile – afferma Marinaccio -, considerate anche le difficoltà sia nei rapporti interni che con la pubblica opinione che vede sindaci e Comunità montane fortemente contrari a questo nuovo modello di recapito che vede fortemente penalizzate le piccole comunità». «Lo stesso governo – aggiunge - sta ripensando il piano con una recente dichiarazione del Ministro delle Autonomie Costa: “Sulla consegna a giorni alterni che da aprile interessa più di mille Comuni, chiederò valutazioni alla Commissione europea. Il piano di Poste va rivisto”».

Oltre alle molte problematiche interne riferite alla gestione delle attività della logistica e del recapito, si aggiungono quelle della Divisione Bancoposta e gestione degli Uffici Postali che, anche in questo settore, vedono una progressiva riduzione della presenza dei servizi postali nel territorio.

«A questo vanno aggiunte le voci sempre più insistenti di una possibile ulteriore cessione di quote azionarie di Poste Italiane che porterebbero sotto il 50% la soglia di partecipazione dello Stato. Questo renderebbe del tutto evidente l’abbandono della socialità e dell’universalità dei Servizi Postali mettendo a rischio l’unicità dell’azienda. Facile prevedere che il passo successivo sarà poi quello di spacchettamenti e scorpori di rami d’azienda, con pesanti ricadute sui servizi e sulla tenuta occupazionale».

A fronte di questo scenario e della palese scorrettezza aziendale nel non fornire dati certi e non rispettare gli accordi precedentemente sottoscritti, i sindacati Cisl Poste, Sailp Confsal, Failp Cisal e UGL Com.ni hanno interrotto le relazioni industriali e proclamato lo sciopero di tutte le prestazioni straordinarie dal prossimo 26 aprile fine al 25 maggio. «Vogliamo far scoprire le reali intenzioni dell’azienda e del governo – conclude Marinaccio - sul futuro della più grande azienda del Paese nei servizi in rete e di raccolta del risparmio di milioni di cittadini».

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