Lo stadio ora è davvero dell’Atalanta
A Palafrizzoni 8,6 milioni di euro

Partita chiusa, ora entro il 10 novembre la presentazione del piano attuativo per l’impianto di viale Giulio Cesare.

Con il trasferimento degli 8,6 milioni concordati nelle casse di Palafrizzoni si chiude definitivamente la vicenda della compravendita dello stadio di Bergamo che l’Atalanta ha rilevato dal Comune. In realtà il club nerazzurro aveva già provveduto ad agosto, al momento del rogito, al versamento dell’intero importo (in un secondo passaggio verranno scomputati i 2 milioni e 260 mila euro già spesi dalla società per i lavori di adeguamento realizzati nel 2015), diventando così a tutti gli effetti proprietario dell’impianto, ma in base alle legge lo Stato aveva 60 giorni di tempo per far valere il suo diritto di prelazione alla luce del vincolo da parte della Soprintendenza dello stadio, costruito nel 1927.

«Una cifra significativa, che in un momento come questo garantirà un importante contributo per far fronte ai numerosi investimenti che abbiamo in cantiere» spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini. Ora l’Atalanta avrà tempo fino al 10 novembre per presentare il piano attuativo, prossimo step in vista di un restyling i cui dettagli sono stati delineati dal progetto firmato dallo studio De8 Architetti.

Dopo l’aggiudicazione tramite gara pubblica il 10 maggio scorso e il rogito d’acquisto firmato l’8 agosto, lunedì 23 ottobre c’è stato il passaggio formale dell’iter dell’acquisizione dello stadio da parte di Atalanta Bergamasca Calcio. A rappresentare il club presso il notaio cittadino Jean Pierre Farhat, l’amministratore delegato Luca Percassi. La società controllata «Stadio Atalanta Srl» e il Comune di Bergamo si sono dati reciprocamente atto della circostanza che le amministrazioni (statali e locali) che ne erano titolari non hanno esercitato il diritto di prelazione sull’impianto. È stato dunque riconosciuto che la proprietà dello stadio di Bergamo è passata al privato a partire dal 17 ottobre scorso.

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