Lumini cimitero, caos bollettini
Sono un migliaio quelli sbagliati

Le luci per il caro estinto tengono banco in questi giorni a Palazzo Frizzoni. Telefonate, mail e cittadini in coda agli uffici comunali per i bollettini dei lumini al cimitero, spediti in queste settimane dal Comune.

Trentacinquemila in tutto. «Sapevamo che sarebbe stata una settimana difficile, abbiamo messo personale in più ad occuparsi dei bollettini e a risolvere eventuali disguidi» spiega l’assessore ai Servizi cimiteriali Giacomo Angeloni.

In effetti qualche problema c’è stato. Sui 35 mila bollettini stampati e spediti, un migliaio, spiega l’assessore, sono stati inviati anche ai parenti di defunti i cui resti sono sepolti nell’ossario comune e che quindi non utilizzano l’illuminazione cimiteriale. L’errore in Comune l’avevano messo in preventivo. «Il problema è che siamo partiti dai dati del 2008, gli unici che avevamo – afferma l’assessore –. Nella comunicazione inviata ai cittadini abbiamo specificato che potevano esserci degli errori proprio perché abbiamo fatto riferimento a un database non aggiornato e che provvederemo a sistemare al più presto. Ma abbiamo anche specificato che era sufficiente inviare una mail all’ufficio o telefonare per risolvere il problema».

C’è chi ci ha provato, a quanto pare, sia a telefonare che a scrivere. Ma non sempre con successo. «I numeri di telefono indicati sono sempre occupati e, dopo tre giorni, ancora nessuna risposta dall’indirizzo di posta elettronica» scrive un cittadino al nostro giornale, che ieri sera ci ha poi comunicato di aver ricevuto la mail dal Comune. «Già oggi erano operative quattro persone in più» fa presente Angeloni che tiene monitorata la situazione. E che risponde personalmente ai cittadini che gli scrivono, anche per chiedere di staccare il lumino. «Chi non è interessato può disdire – prosegue –. La lampada votiva è facoltativa. Si tratta di un servizio e come tale è giusto che venga pagato, visto anche le difficoltà del Comune. Una scelta che ci permette di tenere tutte le manutenzioni a un livello medio-alto e di offrire un buon servizio. Abbiamo per contro eliminato la tariffa di ingresso della salma nel cimitero, una tassa che esisteva dal 1997 e che per noi era iniqua». Il pagamento dei lumini, che era stato abolito nel 2009, è stato reintrodotto dalla Giunta Gori a primavera. Era una delle voci previste per far quadrare i conti del bilancio senza toccare le tasse. Il canone annuo è di 25 euro, a cui si aggiungono 75 euro per chi vuole pagare anche per gli anni dal 2016 al 2019. Palafrizzoni ha previsto di introitare complessivamente 640 mila euro dall’operazione lumini. «In due settimane abbiamo già incassato 110 mila euro» dice Angeloni. C’è tempo fino al 15 dicembre.

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