Mapelli: «La sentenza Bossetti è solida»
L’avvocato Salvagni critico: «Fa acqua»

Una bocciatura, scontata da parte della difesa, e il contrattacco. L’avvocato di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, critica le conclusioni dei giudici che hanno condannato all’ergastolo il suo assistito e annuncia il ricorso in appello.

«Questa sentenza non è altro che la riproposizione tale e quale della requisitoria del pm. In questa sentenza non c’è alcuna disamina critica, non si è preferita una tesi smontando l’altra, si è preferita una tesi e basta». Salvagni se la prende con i giudici anche perché «si sono spinti ad affermare che il movente del delitto sarebbe di natura sessuale, quando non può che essere considerata sol o un’ipotesi come tante altre. Vero che il movente, di fronte a un quadro probatorio chiaro, può anche non essere preso in considerazione, ma qui abbiamo un Dna dubbio e una serie di indizi privi di pregio. Questa sentenza – conclude – fa acqua dappertutto».

Di tutt’altro avviso il procuratore capo di Bergamo, Walter Mapelli: «La sentenza – afferma – mi pare assolutamente solida. Accoglie in pieno la ricostruzione della Procura e valorizza non solo gli aspetti scientifici dell’inchiesta, ma anche una serie di indizi che concernono la narrazione del fatto, così come ricostruita dall’accusa.Come procuratore non posso che essere lieto del lavoro svolto dalla collega pm Letizia Ruggeri e dagli investigatori, la cui tenacia è stata premiata. Infatti – osserva Mapelli – gli inquirenti non si sono appiattiti sulla prova genetica, ma hanno lavorato pazientemente per raccogliere anche una serie di altri elementi a supporto».

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