Michele, 18 anni, si schianta ma si salva
Su Facebook: «Ascoltatemi, non correte»

Michele Turani posta la sua foto dall’ospedale dopo un terribile incidente in auto e fa un appello accorato al popolo del web: «Pensateci 100 volte prima di pestare l'acceleratore a più non posso».

A 18 anni, nel pieno delle proprie forze, quando ci si sente padroni del mondo e onnipotenti nessun giovane pensa di poter essere fermato da qualcuno o qualcosa. Fino a che il destino si mette di mezzo e ti fa capire che non è tutto scontato. Per Michele Turani, classe 1998, di Villa d’Almè dove gioca come portiere nella locale squadra di calcio (Villa d’Almè - Valbrembana), è successo proprio così martedì 25 aprile attorno alle 19,30 quando è stato protagonista di un terribile schianto. Per il conducente dell’altro veicolo, neanche un graffio. Michele, invece, di ferite ne ha riportate numerose e pure profonde; due in particolare: una all’altezza del ginocchio e l’altra sulla fronte che sono state suturate con diversi punti all’ospedale di Ponte San Pietro, dove il ragazzo è stato trasportato.

Michele ne avrà per qualche giorno, ma è vivo. Dettaglio fondamentale che ha lasciato dei segni evidenti su di lui e non solo a livello fisico. Non è un caso che nelle ore immediatamente successive abbia scelto di lanciare un appello social. Un selfie ben puntato sulle ferite postato sul suo profilo Facebook insieme a queste parole: «Se sono qua a parlarne – scrive Michele – vuol dire che nella sfortuna è andato tutto bene. Avevo appena accompagnato un mio amico e stavo tornando, grazie a Dio da solo, a casa mia, quando, poco prima di una curva, mi vedo arrivare una macchina a forte velocità dalla parte opposta nella mia corsia. Il tempo per realizzare cosa stesse accadendo e l’impatto è stato così veloce che l’unica cosa che ho potuto fare è stata premere con tutta la forza che avevo il freno e chiudere gli occhi quasi per non vedere cosa stava per succedere. Non ricordo molto, ricordo solo di essermi catapultato fuori dalla mia macchina, dopo aver sentito odore di bruciato e di essere caduto a peso morto sull’asfalto. Ricordo inoltre di essermi toccato il viso dolorante ed essermi ritrovato la mano piena di sangue».

«Sono stato trasportato d’urgenza all’ospedale - prosegue il giovane - dove sono riusciti a ricucirmi un ginocchio che davo per spacciato, un sopracciglio che per non farmi sconvolgere non mi hanno manco fatto vedere, diversi tagli in testa e in viso, causati dal vetro della mia macchina su cui sono andato a sbattere e il collare». Il racconto dell’accaduto è forte, ma quello che segue è estremamente istruttivo per tutti gli automobilisti, soprattutto per quelli giovani come lui. «Ora chiedo un favore a tutti. Pensateci 100 volte prima di premere quell’acceleratore a più non posso, pensate a cosa potete causare, pensate alla vostra salute, alla vostra macchina, ma soprattutto pensate alla gente che rischia la vita». Il monito arriva da un ragazzo, il mezzo per comunicare è quello giusto e non per nulla ha avuto migliaia di «like», condivisioni e messaggi.

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