Niente tv e fotografi per la sentenza
Bossetti, in aula il 1° luglio alle 9 - video

La Corte ha deciso: niente televisioni nè fotografi per la sentenza del processo a Massimo Bossetti.

A chiedere il divieto delle riprese il pm di Bergamo Letizia Ruggeri, a conclusione della sua replica: ha chiesto alla corte di revocare l’ordinanza con la quale ammetteva le riprese televisive della lettura della sentenza del processo per l’omicidi di Yara Gambirasio. Questo a causa «del clima avvelenato» che si è venuto a creare intorno al dibattimento. Difesa e parte civile si sono rimesse alla Corte che ha accettato la richiesta del pm.

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L’appuntamento ora è per il 1° luglio alle 9, senza ritardi e in un clima di grande attesa. Nel frattempo la difesa è intervenuta nella parte finale dell’udienza di venerdì 17 giugno: «Non c’è un solo punto che sia esente da criticità e che rispetti tutti i crismi - ha detto Claudio Salvagni -.Questo processo è all’insegna dei dubbi, con un grandissimo dubbio: il dna».

«Ci sono più anomalie che marcatori» continuano Claudio Salvagni e Paolo Camporini: «Il dibattimento non ha affatto chiarito i dubbi, bensì li ha amplificati. Ed è per questa ragione che Bossetti deve essere assolto».

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