«Non mi autoaccuserò, non sono stato io»
Bossetti scrive alla mamma e alla sorella

«Ormai la vita mia è solo una sofferenza ma non intendo per niente mollare». Lo scrive Massimo Bossetti dal carcere di Bergamo alla mamma Ester e alla sorella Laura.

«Troppo male ho ricevuto nella mia vita e sarebbe da stupidi mollare adesso, intendo soffrire ancor di più se vogliono farmi questo, e morire anche di crepacuore se non riuscirò più a uscire, ma vi assicuro che mai e poi mai mi autoaccuserò di qualcosa che mai ho fatto e che assolutamente mai potevo fare in vita mia… Laura, il tempo che ci vorrà non me ne frega niente, l’importante è che tu ti renda conto un giorno, che tuo fratello non ti ha mai mentito…».

Sono questi alcuni passaggi della missiva scritta dal muratore condannato per l’uccisione di Yara Gambirasio e che il settimanale Oggi pubblica nel numero in edicola da mercoledì 16 novembre, un articolo corredato da alcune vecchie foto mai viste di Bossetti.

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