Non tornano a casa 3,2 miliardi di euro
La mappa del residuo fiscale bergamasco

Tre miliardi e 200 milioni di euro: a tanto ammonta, secondo gli studi Eupolis, il residuo fiscale (al netto degli interessi sul debito pubblico) dell’intera provincia di Bergamo.

La parte del leone la fa il capoluogo, con 340 milioni di euro. Fuori dai tecnicismi, con questa definizione si intende la differenza tra quanto tutte le amministrazioni pubbliche (nazionali e locali, dallo Stato in giù, comprese Regione, Provincia e Comune) prelevano dalle tasche dei cittadini in termini di tasse e contribuiti e quanto invece viene speso sul medesimo territorio dalle stesse amministrazioni pubbliche per i servizi sociali oppure, per esempio, per gli stipendi di insegnanti, poliziotti o pensioni.

Il tema (per alcuni a torto, per altri a ragione) si intreccia con la campagna referendaria di domenica. A livello lombardo, infatti, la cifra in ballo è più o meno di 52-54 miliardi di euro, la differenza, appunto, tra «prelievo» e «restituzione»; secondo c’è il Veneto (altra Regione dove domenica si vota per l’autonomia) con 18 miliardi. Con la maggiore autonomia che il quesito referendario chiede, il meccanismo cambierà? Il dibattito è aperto.

Abbiamo realizzato una mappa interattiva che mostra tutte le cifre del residuo fiscale dei Comuni bergamaschi.

LA MAPPA E LA CLASSIFICA

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