Obbligo di accompagnare i figli a scuola
Anche Gramellini sul caso bergamasco

Anche il giornalista Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa, è intervenuto sul caso dell’obbligo di ritirare i figli da scuola emanato dalla preside delle Medie Galgario e Codussi a Bergamo.

Un caso che sta facendo discutere, perché molte famiglie ritengono che i ragazzi delle medie siano ormai autonomi. Ecco come la pensa Gramellini nel suo «Buongiorno»: «Una scuola media di Bergamo impone ai genitori l’obbligo di ritirare i figli all’uscita e scoppia un putiferio retorico. I nostalgici rimpiangono i bei tempi andati in cui, a sentire loro, finanche i bimbi delle elementari tornavano a casa da soli danzando e fischiettando. Tromboni e trombette soffiano cattiverie gratuite sugli adolescenti: smettiamola di proteggerli e consegniamoli alla vita vera! I genitori in compenso sono furenti perché non hanno né tempo né voglia di andare a prendere dei ragazzini che si vergognano di loro, come loro si vergognavano dei genitori a quell’età. Persi tutti nei luoghi comuni, nessuno affronta il cuore della faccenda: per le leggi nostrane gli insegnanti sono responsabili di ciò che capita agli alunni lungo il tragitto fra scuola e casa, mentre in un mondo governato dal buon senso il loro ruolo dovrebbe cominciare quando si varca la soglia dell’istituto e finire quando la si oltrepassa in senso inverso. Il trasferimento va messo in carico alle famiglie, libere di dare o meno fiducia ai figli, ma senza più la possibilità di intentare causa ai professori, se lungo la strada il pupo si sbuccia un ginocchio.

La provocazione della preside di Bergamo sarebbe da applaudire, se non fosse che anche lei si è ricordata di essere italiana, stabilendo una deroga alla sua stessa circolare che ne subordina l’applicazione a un «confronto con i genitori». Buonanotte. Considerata l’ottima salute di cui godono le deroghe in Italia, c’è da supporre che questa risulterà ancora in vigore quando i ragazzini della scuola media di Bergamo non andranno a prendere all’uscita i figli loro».

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