Orio, Terzi e Sorte attaccano Gori
La replica: non conoscono la legge

L’assessore regionale all’Ambiente e quello alla Mobilità bacchettano il sindaco di Bergamo.

«Che Gori strumentalizzi la questione del mancato rispetto delle rotte per fare un passo indietro mi sembra assurdo, abbia il coraggio di ammettere che ha sbagliato». Così l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi in merito alla questione delle nuove rotte di Orio al Serio. «Vorrei ricordare a Gori - prosegue l’assessore regionale all’Ambiente - che i sindaci di Azzano, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Costa di Mezzate, Grassobbio, Orio al Serio e Seriate hanno sempre sostenuto che le nuove rotte sarebbero state impattanti e, se avessero potuto, avrebbero votato contro la sperimentazione. Tuttavia, ad oggi, prima di prendere qualunque decisione, dobbiamo attendere ulteriori riscontri anche se, dalle valutazioni preliminari effettuate da Arpa sulla proposta delle nuove rotte, era del tutto evidente che ci sarebbe stata una parte di popolazione che avrebbe subito un peggioramento della propria situazione: era infatti già stato stimato che circa 2.500 persone avrebbero migliorato la loro situazione passando da livelli superiori a 60 decibel a livelli inferiori, mentre circa 1.600 persone avrebbero subito un peggioramento entrando nella fascia tra i 55 e i 60».

«È del tutto evidente - conclude l’assessore Terzi - che qualcuno pensa già di essere in campagna elettorale e cerca di salvare il salvabile. Bisognava pensarci prima, ora è tardi. Amministrare un territorio vuol dire fare scelte ponderate per tutti i cittadini e non dover trovare, a tutti i costi, l’appiglio per apparire sui giornali».

Dello stesso avviso anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte: «Che pasticcio! La decisione presa dal sindaco Gori, di cambiare le rotte dell’aeroporto di Orio sta creando un inquinamento acustico senza precedenti in gran parte della nostra provincia. Enac e Arpa, in tempi non sospetti, lo avevano messo in guardia: le nuove rotte da lui volute sarebbero state peggiorative. Nonostante ciò, ha tirato diritto per la sua strada. Ora, è il primo a chiedere di sospendere le rotte che lui stesso ha voluto».

La replica di Gori non si fa attendere: «È la legge, evidentemente ignota agli assessori Terzi e Sorte, ad impegnare la Commissione aeroportuale a ridurre, con ogni dispositivo, il numero delle persone esposte a più di 60 decibel. Cos’hanno fatto i signori assessori regionali e le amministrazioni della loro parte politica per rispettare questa disposizione? Cos’hanno fatto, se non calcoli elettorali, quando hanno condannato il quartiere di Colognola a subire la concentrazione dei disagi, oltre le soglie critiche indicate dalla legge? La sperimentazione proposta dal Comune di Bergamo va nella direzione prescritta dalla normativa. Sapevamo che il principio della distribuzione delle rotte, alleviando parzialmente la condizione di Colognola, avrebbe distribuito anche una parte dell’impatto acustico (ampiamente sotto la soglia dei 60 decibel). Ma la sperimentazione che abbiamo proposto non è quella che si sta realizzando, né per la nuova rotta PRNAV, clamorosamente disattesa nella totalità dei decolli che avrebbero dovuto seguirla (tanto che Colognola risulta oggi più impattata di prima), né nel tracciato della rotta 220, rappresentato alla Commissione in modo del tutto difforme da come viene in realtà utilizzato (a sorvolare impropriamente il Villaggio degli Sposi e gli abitati di Lallio e Treviolo). Non sono distanze “minime”, sono differenze estremamente significative. E colpisce il cinismo di chi, dopo aver avversato a lungo l’avvio della sperimentazione, pretende oggi di proseguirla nonostante i disagi a cui vengono inutilmente sottoposte migliaia di persone».

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