Palafrizzoni sigla il Patto con l’Islam
«Regole e rispetto danno più sicurezza»

Per la prima volta in Italia un Comune sigla un accordo per disciplinare i rapporti con le comunità islamiche: seguendo gli accordi che il ministro Minniti ha siglato, a livello nazionale lo scorso febbraio a Roma, Palazzo Frizzoni sigla un «Patto con l’islam».

Tradotto in impegni concreti (sette i punti sottoscritti nel Patto dagli islamici), significa che i firmatari si impegnano a comunicare al Comune i nomi dei loro imam, che a loro volta, ha rimarcato Giacomo Angeloni, assessore all’Innovazione con delega ai rapporti interreligiosi «dovranno guardare anche oltre il confine della propria comunità e del proprio luogo di preghiera e rispondere a necessità che emergono dal territorio: servono guide religiose islamiche in carcere, nelle case di cura e negli ospedali, e devono farsi garanti nel combattere eventuali fenomeni di radicalizzazione e di assoluta tutela dell’eguaglianza tra uomo e donna». E ancora: i sermoni del venerdì dovranno essere in italiano o tradotti in italiano, i luoghi di preghiera e i centri culturali dovranno essere accessibili anche per i non islamici. La trasparenza dovrà riguardare anche i bilanci: le associazioni firmatarie del Patto dovranno consegnarne una copia in Comune, «perché è importante capire come e da dove arrivino i loro mezzi di sostentamento», ha evidenziato Angeloni. «Si tratta di una serie di impegni reciproci per migliorare la convivenza, sviluppare il dialogo tra istituzioni, islamici e allargato a tutti i cittadini» — ha spiegato il sindaco Giorgio Gori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA