Partita la caccia ai libri scolastici
Vince il «nuovo» e sale l’on-line

Tra usato e web è scattata la «lotta» di studenti e famiglie contro il consueto «caro libri» che si ripresenta ad ogni nuovo inizio di anno scolastico: si calcola che tra testi e dizionari la spesa media si aggira intorno ai 500 euro, con punte di più di mille euro per gli alunni delle prime classi dei licei.

E se tra le bancarelle dei mercatini la difficoltà è districarsi tra i codici delle nuove e «vecchie» edizioni, spunta sempre più forte l’online: secondo i dati raccolti da Skuola.net, quasi 2 studenti su 3 avranno, infatti, sui banchi libri prevalentemente nuovi. Ma, per la prima volta, meno della metà delle famiglie si rivolgerà alle librerie. Salgono siti di e-commerce e ipermercati. E c’è anche chi, come il Codacons, propone alle famiglie di rinunciare all’acquisto di «corredi firmati» per destinare la differenza non spesa alle vittime del terremoto.

Genova, Roma e Pescara sono le città che li comprano sul web. Anche Torino e Venezia sono nella top 10 della classifica stilata da Amazon.it, mentre fuori dalla classifica rimangono le grandi città come Milano, Bologna e Firenze. Ricorrere al nuovo, anche se cambiando i modi in cui ne avviene l’acquisto, è infatti la tendenza dell’anno come emerge da una ricerca di Skuola.net su più di seimila studenti di medie e superiori.

Le famiglie giocano d’anticipo: nonostante la scuola debba ancora iniziare, quasi il 70% degli intervistati dal sito specializzato ha affermato di essersi già attivato per cercare i testi per il prossimo anno. Gli altri aspetteranno ancora un po’, per capire come spendere meglio i propri soldi; il 4% spera di usufruire del comodato - destinato a famiglie economicamente più disagiate - qualora venisse organizzato dalla propria scuola. Sono in totale 103 - come nel 2015/16 - i milioni stanziati per fornire gratuitamente i testi ai ragazzi meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie superiori.

Ma quale sarà il mercato di riferimento, quello del nuovo o dell’usato? Il primo resta la scelta privilegiata: il 39% degli studenti ha infatti deciso di comprare libri «tutti nuovi», specialmente se frequentano le scuole medie. Va poi aggiunto un 23% che dichiara di volerli acquistare «prevalentemente» di prima mano. Il testo di seconda mano mantiene comunque il suo mercato. In base alle risposte dei ragazzi, il 7% delle famiglie è orientato a comprare «solo libri usati», mentre il 31% cercherà di averli «in prevalenza usati».

In due anni il dato sull’acquisto in prevalenza di libri nuovi è aumentato di 10 punti. Certo, lo scenario oggi è molto diverso a causa dell’abolizione del blocco delle adozioni, che impediva a docenti e case editrici di cambiare libri di testo per cinque anni alle primarie e per sei alle secondarie. Con l’abolizione del blocco e la possibilità di avere uno sconto - fino al 15% - anche sul nuovo, il vantaggio economico del libro di seconda mano è sceso al 35%.

Nel 2015 più della metà degli studenti aveva dichiarato di rivolgersi alle cartolibrerie (nel 53% dei casi) per comprare libri nuovi, mentre quest’anno per la prima volta il dato è al 47%. Sul fronte dell’usato, invece, il rapporto diretto col venditore rimane la regola: il 34% si sta rivolgendo ad altri studenti. Ma gli shop online conquistano una buona fetta (28%) di mercato anche in questo campo. Quelli, invece, ancora legati alla tradizione dei mercatini, dove si possono comprare ma anche vendere testi usati, sono il 18%.

Ma, shopping online a parte, i ragazzi non sembrano essere poi così «tecnologici», visto che il 48% preferisce ancora libri cartacei. Solo il 22%, invece, sceglierebbe un formato digitale, mentre il 30% sembra disposto a cedere agli e-book, ma solo per alcune materie. Dati che sembrano però influenzati da ostacoli di tipo strutturale: 1 studente su 3 dichiara di non possedere un tablet. Un 28%, poi, dice di possederlo ma di non usarlo come strumento didattico. E solo il 38% afferma di utilizzare un tablet - personale o dei genitori - come supporto allo studio.

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